Locazione cessione del contratto: definizione
Il contratto di locazione non può essere ceduto, né
l'immobile può essere totalmente sublocato a soggetti terzi senza il consenso scritto
del locatore.
E', invece, consentita la sublocazione parziale
dell'immobile, previa comunicazione al locatore, salvo che non sussista al
riguardo un espresso divieto nel contratto di locazione.
Una fattispecie particolare è dettata in tema di
locazione
di immobili commerciali: l'art. 36 della legge n. 392 del 1978 prevede che il
conduttore possa sublocare l'immobile ad uso commerciale o cedere il contratto
di locazione anche senza il consenso del locatore, purché venga insieme ceduta
o locata l'azienda, dandone comunicazione al locatore mediante lettera
raccomandata con avviso di ricevimento.
La cessione del contratto di locazione attua una forma
complessa di successione a titolo particolare di un terzo nella posizione
giuridica, attiva e passiva, di uno dei soggetti originari.
In questo senso, il cessionario (ossia il nuovo conduttore)
ha il diritto di impugnare il contratto per vizio originario o sopravvenuto e,
qualora ne fosse titolare il cedente, il diritto di modificare o sciogliere il
vincolo contrattuale.
Avvocato Luca Amati
Ordine degli Avvocati di Milano
Studio Legale Amati, Biavaschi e Associati
Previa verifica della esistenza in contratto della
possibilità di cessione, il conduttore deve comunicare formalmente al locatore
la propria volontà di cedere il contratto (a mezzo Raccomandata A.R.
all'indirizzo del locatore).
Nel caso il contratto nulla disponga, perché la cessione
abbia effetto il conduttore deve attendere la risposta del locatore contenente
l’assenso del medesimo.
Nel contratto di locazione ad uso abitativo cosa succede nel caso di morte del conduttore e nel caso di separazione personale tra i coniugi?
Nel contratto di locazione ad uso di abitazione,
in base all’articolo 6 della legge n. 392/78, in caso di morte del conduttore,
succedono nel contratto il coniuge, gli eredi e i parenti e affini con lui
abitualmente conviventi (comma 1); il diritto è stato esteso al convivente con
la sentenza della Corte Costituzionale n. 404/98. In caso di separazione giudiziale, di scioglimento del matrimonio o di cessazione degli
effetti civili dello stesso, succede al contratto l’altro coniuge, se il
diritto di abitare nella casa familiare sia stato attribuito dal giudice a
questo ultimo (comma 2). In caso di separazione consensuale o di nullità matrimoniale, al conduttore succede l’altro coniuge se tra i due si
sia così convenuto (comma 3).
04/04/2012 18:32:21
Buongiorno, io mi trovo in una situazione imbarazzante:
nel 2008 ho affittato un alloggio, dopo circa 5 mesi sono andata via e ho dato la disdetta anticipata dell'affitto alla mia proprietaria di casa e ho provveduto a pagare "la penale" per la disdetta anticipata. Oggi, dopo 4 anni, mi arriva una notifica dell'agenzia delle entrate che mi chiede per gli anni 2009 e 2010 ( e mi aspetto il 2011) 300 euro, con causale " mancato versamento di rinnovo" come se non fosse mai stata comunicata loro la cessazione del contratto di locazione. Ma a chi spettava darla? A me o alla proprietaria? E adesso è giusto che io paghi questa cifra se non toccava a me dare la disdetta? ( considerate che l'alloggio dopo di me non è stato più affittato).
Grazie