Responsabilità oggettiva: definizione
Quando si parla di responsabilità oggettiva, in diritto, si fa riferimento a una situazione nella quale il soggetto può essere ritenuto responsabile di un illecito pur non avendolo determinato direttamente con il suo comportamento: l'illecito, insomma, può non essere riconducibile a una sua colpa o a un suo dolo. Si tratta, quindi, di un'ipotesi per la quale si prescinde dalla colpa per l'imputazione di responsabilità, poiché è implicata unicamente l'esistenza del nesso causale. Il danneggiante è chiamato a rispondere del danno che ha provocato come immediata conseguenza della sua condotta, ma può liberarsi dalla responsabilità se è in grado di dimostrare che tra la condotta e l'evento non c'è rapporto di causalità.
Quali sono i casi più frequenti di responsabilità oggettiva?
Un caso tipico è quello della responsabilità per danni cagionati da cose in custodia, secondo quanto previsto dall'articolo 2051 del Codice Civile che specifica che ognuno è responsabile del danno provocato da ciò che ha in custodia se non riesce a dimostrare il caso fortuito. Lo stesso dicasi per la responsabilità per i danni cagionati da animali: in questo caso la responsabilità oggettiva viene applicata anche se l'animale si è smarrito o è sfuggito al controllo del suo padrone. Viene ritenuta una responsabilità oggettiva, poi, la responsabilità dei genitori, dei precettori, dei tutori e dei maestri d'arte per i danni provocati dai minori, secondo l'articolo 2048 del Codice Civile. Infine, vale la pena di menzionare l'articolo 2053, che riguarda la responsabilità per i danni provocati dalla rovina degli edifici: in tale circostanza, il proprietario può essere considerato non responsabile unicamente nel caso in cui sia capace di dimostrare che non è stato un difetto di costruzione o un difetto di manutenzione a causare la rovina.
Un avvocato penalista.