Quali “particolari misure di rigore” possono integrare il reato di abuso di autorità contro arrestati o detenuti?
Possono consistere in qualsivoglia metodo o misura che provochi un peggioramento dello stato di privazione di libertà, tale per cui il soggetto passivo subisca un'ulteriore restrizione (oltre quella legale, insita nella custodia), che incida su quella libertà residua che deve essere comunque garantita all’arrestato in virtù del rispetto della persona umana (ad esempio l’impedire di bere o mangiare, di recarsi in bagno, l’abbandono della persona al buio, il legarla alla sedia, l’operare il trasferimento del detenuto all’interno di un bagagliaio). In ogni caso deve trattarsi di misure non legittime in quanto non previste dalla legge, non essendo sufficiente un qualsiasi generico atto illecito, ma è necessario che l'agente adotti misure di rigore abusive che si estrinsechino in vere e proprie vessazioni, funzionali a rendere ancora più rigide le modalità della custodia.
Qual è l’elemento materiale del reato di abuso di autorità contro arrestati o detenuti?
L'elemento materiale di tale reato consiste proprio nell'alterare il trattamento legale dell'arrestato o del detenuto, in maniera tale da peggiorare lo stato di limitazione della libertà personale nella quale si trova, sottoponendo a privazione la libertà, della quale il soggetto passivo rimane pur sempre - anche se in via residua - libero di disporne.
In caso di lesioni personali, sussiste il reato di abuso di autorità contro arrestati o detenuti?
Sì, a maggior ragione: se le “misure di rigore” adottate costituiscono esse stesse, da sole, un reato (ad esempio lesioni, percosse, minacce, ingiurie, violazioni della sfera sessuale) il Pubblico Ufficiale risponderà di tutti i reati in concorso, incluso il reato di abuso di autorità contro arrestati o detenuti, con la conseguente applicazione di tutte le sanzioni penali ad essi relative.
L'uso della violenza e della forza costituiscono reato di abuso di autorità contro arrestati o detenuti?
Non è sufficiente che venga impiegato l’uso della forza nei confronti dell’arrestato, poiché spesso giustificato dalle circostanze di fatto e in ogni caso rientrante nei poteri delle Forze dell’Ordine che sono altresì legittimate all’uso delle armi e sono scriminate dall’articolo 53 del codice penale. Il reato in questione sussiste nel solo caso in cui la coercizione costituisca per il soggetto passivo un'ulteriore e deliberata restrizione della libertà, non giustificata dalle circostanze di fatto al momento sussistenti
Nel caso di percosse utilizzate dal Pubblico Ufficiale per ottenere una confessione, sussiste il reato di abuso di autorità contro arrestati o detenuti?
No, se le percosse sono sporadiche e non sono tali da incidere sulla sfera residuale di libertà del detenuto. In tal caso il Pubblico Ufficiale non risponderà di abuso di autorità contro arrestati o detenuti, bensì solo di violenza privata, percosse o lesioni personali, secondo la gravità degli atti.
Sussiste il reato di abuso di autorità contro arrestati o detenuti nel caso di arresto illegale?
No. Per configurare l'ipotesi criminosa prevista dall'articolo 608 del codice penale (abuso di autorità contro arrestati o detenuti), il presupposto essenziale è che l’arresto iniziale sia pienamente legittimo. Diversamente, ricorrerà il diverso e più grave reato di arresto illegale, previsto dall’articolo 606 del codice penale, punito con la reclusione sino a 3 anni.
Può essere commesso da un privato il reato di abuso di autorità contro arrestati o detenuti?
Sì. La norma punisce il Pubblico Ufficiale che abbia abusato in maniera illegittima del potere di custodia su di un soggetto. Tuttavia, nel caso in cui la condotta del Pubblico Ufficiale abbia avuto l’appoggio di terzi estranei alla Pubblica Amministrazione, anche questi ne risponderanno, a titolo di concorso di persone nel reato, secondo l’articolo 110 del codice penale.
Può essere commesso dal solo privato il reato di abuso di autorità contro arrestati o detenuti?
Sì. Nel solo caso in cui egli eserciti la propria facoltà di arresto in flagranza consentita ai privati nel caso di delitti procedibili d’ufficio, come previsto dall’articolo 383 del codice di procedura penale.
Verrà sospeso dal proprio ufficio il Pubblico Ufficiale che abbia commesso il reato di abuso di autorità contro arrestati o detenuti?
La condanna comporterà l’interdizione dal Pubblico Ufficio, in via temporanea, norma dell’articolo 31 del codice penale. Sino alla condanna definitiva, la sospensione sarà lasciata alla discrezionalità del Giudice che potrà applicare una misura cautelare interdittiva, quale la sospensione dall’esercizio di un Pubblico Ufficio o servizio, prevista dall’articolo 289 del codice di procedura penale.
Se il Giudice non applicasse la misura provvisoria di sopspensione nela caso di il Pubblico Ufficiale che abbia commesso il reato di abuso di autorità contro arrestati o detenuti?
In tal caso saranno i superiori del Pubblico Ufficiale, sulla scorta dei fatti posti a propria conoscenza, nonché delle difese svolte in proposito dal Pubblico Ufficiale stesso, a decidere l’eventuale opportunità di sospensione immediata dal servizio, ovvero il trasferimento ad altra sede, ovvero l’assenza di sanzioni disciplinari sino all’avvenuto accertamento del reato da parte dell’Autorità Giudiziaria.
Quali sono le condanne per il reato di abuso di autorità contro arrestati o detenuti?
Reclusione fino a 30 mesi.
E se l’abuso di autorità contro arrestati o detenuti fosse commesso nei confronti di persona minorata?
La pena sarà aumentata, in quanto trattasi di delitto non colposo commesso in danno di persona portatrice di minorazione fisica, psichica o sensoriale, maggiormente tutelata in tal senso dal comma 1 dell’articolo 3, legge 15 luglio 2009, n. 94 che ha sostituito l’articolo 36, comma 1, legge 5 febbraio 1992, n. 104.
Che termini vi sono per la proposizione della denuncia per abuso di autorità contro arrestati o detenuti?
Trattasi di reato procedibile d’ufficio, chiunque voglia denunciare un Pubblico Ufficiale per abuso di autorità contro arrestati o detenuti, potrà farlo in qualunque momento – naturalmente, previa acquisizione di notizie fondate sul suo operato.
In quanto tempo si prescrive il reato di abuso di autorità contro arrestati o detenuti?
In 6 anni.
Qual è il bene protetto dall’articolo 608 codice penale, abuso di autorità contro arrestati o detenuti?
Trattasi di fattispecie di reato “plurioffensiva”, in quanto alla libertà personale della persona arrestata o detenuta, quale bene giuridico tutelato in via primaria, si accompagna anche la tutela dell'interesse della Pubblica Amministrazione all'esercizio corretto delle pubbliche funzioni. Entrambi, pertanto, potranno costituirsi parte civile nel processo penale.