Matrimonio mediante inganno: definizione
Il matrimonio mediante inganno è un reato previsto
dall'articolo 558 del Codice Penale, che stabilisce che chi contrae un
matrimonio avente effetti civili nascondendo l'esistenza di un impedimento al
coniuge con mezzi fraudolenti può essere punito con una multa da un minimo di
206 euro a un massimo di 1032 euro o con la reclusione fino a un anno nel caso
in cui il matrimonio debba essere annullato per colpa dell'impedimento che è
stato nascosto. Tra gli impedimenti, non viene considerato l'occultamento di un
matrimonio precedente, perché in questo caso il reato che si configurerebbe
sarebbe quello di bigamia. Lo scopo di questa norma è, evidentemente, quello di
assicurare la costituzione regolamentare della famiglia.
Che cos'è il matrimonio per l'ordinamento civile italiano?
Il matrimonio è un negozio giuridico che è regolato dal
Titolo VI del Libro I del Codice Civile, dall'articolo 79 all'articolo 230, e
quindi non fa parte della disciplina dei contratti (trattata nel Libro IV del
Codice). Si tratta, comunque, di un contratto tramite cui i coniugi
stabiliscono un regime patrimoniale coniugale (la comunione convenzionale o la
separazione dei beni) diverso dalla comunione legale. Il matrimonio è trattato
anche dalla Costituzione: l'articolo 29 parla della famiglia in qualità di
società naturale che si basa sul matrimonio, il quale a sua volta è fondato
sull'eguaglianza giuridica e morale dei coniugi, nel rispetto dei vincoli che
la legge stabilisce a tutela dell'unità familiare; l'articolo 30, invece, parla
del mantenimento dei figli legittimi (nati nell'ambito del matrimonio) e dei
figli naturali (nati al di fuori del matrimonio), della loro istituzione e
della loro educazione.
1. L'annullamento del matrimonio è diverso dal divorzio?
Occorre precisare che l'annullamento del matrimonio è cosa ben diversa dal divorzio,
in quanto cancella il vincolo coniugale in modo totale: in pratica, quel
vincolo non esisterà più e non potrà più essere considerato come esistito in
passato. Il divorzio è lo scioglimento di un matrimonio valido, quindi, mentre
l'annullamento sancisce che il matrimonio sin dalla sua origine non è stato
valido.
2. Quali sono i giudici che possono decidere che un matrimonio venga annullato?
Il tribunale civile è competente per i matrimoni che sono
stati celebrati con un rito religioso che non sia quello cattolico o con il
rito civile, mentre per i matrimoni cosiddetti concordatari (cioè quelli celebrati
con il rito cattolico e poi trascritti nei registri di stato civile), la
competenza è sia del tribunale civile che del tribunale ecclesiastico.
3. Quali sono i requisiti che il Codice Civile del nostro Paese impone per il matrimonio?
Coloro che intendono contrarre matrimonio devono essere maggiorenni
ed essere in grado di intendere e di volere. Per quel che riguarda la maggiore
età, in ogni caso, il tribunale per i minorenni può concedere l'emancipazione,
dopo avere accertato la maturità fisica e psicologica, a minorenni di età
superiore ai 16 anni. Un altro requisito è la libertà di stato, vale a dire
l'assenza di un legame di matrimonio con effetti civili persistente con
un'altra persona.
4. Quali sono gli impedimenti a contrarre matrimonio?
Gli impedimenti impedienti sono la mancanza di pubblicazione e il lutto
vedovile; gli impedimenti dirimenti sono il rapporto di
parentela, affiliazione, adozione o affinità tra i futuri coniugi, l'incapacità
di intendere e di volere di una o entrambe le persone, l'esistenza di un
vincolo matrimoniale precedente, la minore età di una o entrambe le persone (a
meno che non intervenga l'emancipazione) e l'impedimentum criminis, che
consiste nel matrimonio tra chi è stato condannato per omicidio o per tentato
omicidio e il coniuge della vittima.