Falso in atto pubblico: definizione
Il falso in atto pubblico è il reato che viene commesso da chi attesta a un pubblico ufficiale fatti falsi in un atto pubblico che dovrebbe provare la verità dei fatti stessi. La falsa attestazione può essere non solo scritta, ma anche orale: affinché venga considerata tale è necessario che essa venga rilasciata a un pubblico ufficiale impegnato nella redazione di un atto pubblico. Il soggetto viene punito in quanto contravviene al dovere giuridico di dire la verità al pubblico ufficiale: tale dovere dipende in modo indiscutibile dalla norma che ha a che fare con l'atto stesso, che ha il compito di provare la verità.
Qual è la pena prevista e come viene calcolata?
Il reato di falso in atto pubblico è punito con la reclusione fino a due anni, secondo quanto stabilito dall'articolo 483 del Codice Penale. Nel caso in cui le false attestazioni riguardino atti dello stato civile, è prevista la reclusione di non meno di tre mesi.
Ci sono casi specifici da prendere in considerazione?
Sì: per esempio, un caso a sé è rappresentato dal reato di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, che viene sanzionato dall'articolo 476 del Codice Penale. Si tratta, in pratica, della formazione parziale o totale di un atto falso da parte di un pubblico ufficiale nell'esercizio delle proprie funzioni, o dell'alterazione di un atto vero da parte dello stesso. Questo reato viene punito con la reclusione, da un minimo di un anno a un massimo di sei anni. Il periodo di reclusione è da tre a dieci anni, invece, nel caso in cui la falsità riguardi un atto o una parte di esso che faccia fede fino a querela di falso. Per il reato previsto dall'articolo 476, la procedibilità è di ufficio, mentre la competenza spetta al tribunale monocratico in udienza preliminare. Possono essere consentite tutte le misure cautelari personali, dal fermo all'arresto, inclusa la custodia cautelare in carcere.
Che cos'è la falsità ideologica?
Si parla di falsità ideologica nel momento in cui un pubblico ufficiale che nell'esercizio delle proprie funzioni forma o riceve un atto attesta in maniera non veritiera che un fatto è avvenuto in sua presenza o che egli stesso lo ha compiuto. Inoltre, tale reato si configura anche quando il pubblico ufficiale attesta di avere ricevuto dichiarazioni che in realtà non ha ricevuto, omette dichiarazioni che ha ricevuto o altera dichiarazioni che ha ricevuto. In tal caso, l'arresto è facoltativo.
L'avvocato penalista, come sempre quando si ha a che fare con un reato che viene punito dal Codice Penale.