Abuso d'ufficio: definizione
L’abuso d’ufficio, disciplinato dall’articolo 323 codice penale, si verifica quando un Pubblico Ufficiale o un incaricato di pubblico servizio (ad esempio l’impiegato della Pubblica Amministrazione), approfittando della posizione rivestita, procura volontariamente a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale oppure arreca ad altri un danno ingiusto.
Il reato appartiene alla fattispecie dei delitti contro la Pubblica Amministrazione commessi dai Pubblici Ufficiali o dagli incaricati di un pubblico servizio.
Il bene giuridico tutelato dalla fattispecie penale incriminatrice, di cui all’articolo 323 codice penale, è quello dell’imparzialità, dell’efficienza, del buon andamento e della trasparenza della Pubblica Amministrazione.
Più in particolare, l’efficienza deve essere intesa come la capacità di perseguire i fini che la legge assegna alla Pubblica Amministrazione in aderenza all’interesse pubblico.
L’imparzialità della Pubblica Amministrazione deve essere intesa come la necessità che venga rispettata la par condicio fra i cittadini nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Avv. Antonio Lamarucciola
Ordine degli Avvocati di Como
Studio Legale Associato Lamarucciola - Gualano
Ai fini della sussistenza dell'elemento soggettivo nel delitto di abuso di ufficio, non è sufficiente né il dolo eventuale, cioè l'accettazione del rischio del verificarsi dell'evento, né quello diretto e cioè la rappresentazione dell'evento con elevato grado di probabilità (o addirittura con certezza), senza essere un obiettivo perseguito, ma è richiesto il dolo intenzionale, ossia la rappresentazione e volizione dell'evento di danno altrui; danno che dovrà essere ragionevolmente qualificabile come "ingiusto", e come conseguenza diretta e immediata della condotta del colpevole e obiettivo primario, si badi, da costui perseguito (in questo senso, Cassazione penale 40891/2007).
Il momento consumativo del delitto di abuso d’ufficio si realizza nel tempo e nel luogo in cui si verifica il danno o il vantaggio patrimoniale e di fatto è certamente configurabile anche il tentativo di tale reato (articolo 56 codice penale).
Il reato è perseguibile d’ufficio ed è di competenza della Procura della Repubblica presso il Tribunale del luogo ove si è verificato il fatto.
La figura professionale a cui fare riferimento per la difesa dall’accusa di abuso d’ufficio è l’avvocato o un praticante avvocato abilitato al patrocinio per le difese penali.
E' sufficiente la sola condotta delittuosa per la configurazione del reato?
La più recente giurisprudenza di legittimità ha statuito che non è sufficiente la sola condotta delittuosa per la configurazione del reato, ma ci vuole altresì una rilevanza economica del danno in capo alla Pubblica Amministrazione.Per esempio non è stato considerato reato “l’abuso” di un dirigente delle poste che aveva usato il cellulare assegnatogli dal datore di lavoro per contatti con privati (inviando 276 sms e facendo 625 telefonate) per un totale di 25 ore e un costo di 75 euro oltre a collegarsi ad Internet in ufficio per ragioni del tutto personali.