Testamento nullità: definizione
Un testamento può essere nullo per una vasta gamma di cause: per esempio, perché le disposizioni che sono state fornite sono illecite, o perché sono a favore di soggetti che sono stati indicati in maniera generica e, quindi, non possono essere identificati come necessario. Un altro motivo di nullità del testamento è rappresentato dai vizi di forma essenziali, come l'assenza della firma o dell'autografia, il che vuol dire che il testamento non è stato scritto interamente di pugno dal testatore. Ancora, devono essere considerati nulli i testamenti con cui l'indicazione dell'erede viene rimessa all'arbitrio di un terzo, i testamenti congiunti con i quali due persone dispongono tramite un solo atto in favore di un terzo e i testamenti reciproci con i quali due persone dispongono tramite un solo atto l'uno in favore dell'altro. Non è detto che la presenza di una disposizione nulla annulli tutto il testamento: esso, infatti, può essere valido pur contenendo delle disposizioni non valide. In tale circostanza, il resto del testamento conserva la propria efficacia, mentre le disposizioni nulle vengono considerate come non apposte. Chiunque abbia interesse a impugnare un testamento per nullità può farlo, non dovendo rispettare alcun limite temporale in proposito.
Che cosa si intende con nullità sostanziali?
Le nullità sostanziali rappresentano le ipotesi in cui vi siano disposizioni testamentarie il cui contenuto sia contrario alla legge. Un esempio è quello dei patti successori, ma si possono menzionare anche le sostituzioni fedecommissarie che avvengono in circostanze non ammesse dal legislatore. Il testamento può essere annullato anche se il testatore non è in grado di disporre per testamento: sono ritenuti incapaci di testare, secondo l'articolo 591 del Codice Civile, gli interdetti, i minorenni e coloro che al momento del testamento sono ritenuti incapaci di intendere e di volere.
Un notaio o un esecutore testamentario.