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Spending review

del 07/05/2012
CHE COS'È?

Spending review: definizione

La spending review è un termine che sta ad indicare l’attività di revisione della spesa pubblica al fine di individuare le aree di ottimizzazione dei costi per ridurre il volume complessivo della spesa pubblica.
La voce nella sua versione inglese è stata introdotta dal governo Prodi. Ma sebbene la traduzione letterale sembrerebbe indicare una revisione atta all’efficientamento dell’allocazione delle risorse pubbliche per lo svolgimento delle attività dei singoli dicasteri, di fatto la spending review italian style si traduce nell’individuazione degli sprechi e quindi in un taglio, spesso lineare, dei costi, senza una radicale revisione dei processi di governo dello Stato che generano quei costi. Da qui il generale senso di rinuncia ai servizi che i cittadini associano a questa attività.
Al contrario in Inghilterra spesso si fanno investimenti atti proprio all’ottimizzazione del processo di spesa, includendo in questa attività anche la lotta all’evasione fiscale, con risultati che superano grandemente l’ammontare investito.

COME SI FA
Ogni governo attua la sua politica di gestione di questa attività. In generale si individuano dei capitoli di spesa dello Stato e si impongono dei tagli alle uscite o in termini di cancellazione di alcune voci o di riduzione attraverso l’imposizione di prezzi massimi riconosciuti per gli acquisti di beni e servizi.
Tali prezzi possono essere riferiti a diversi paradigmi (prezzi di mercato, prezzi Consip eccetera).

CHI
Il governo Monti ha nominato per decreto del governo, un commissario straordinario, il dottor Enrico Bondi, incaricato per questa specifica attività. Dall’attuale spending review sono stati esclusi il Quirinale, Il Parlamento e la Consulta. A conferma della sensazione, che sebbene i tagli siano stati annunciati come “selettivi” e non lineari, ancora una volta non si rivedrà l’intero processo di generazione dei costi, ma solo singole unità, in particolare la Ragioneria Centrale e l’autonomia di spesa degli enti locali e delle Asl, senza alcun investimento ma a costo zero.

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