Key Account Management: definizione
Tutto ciò ha luogo in cinque stadi:
- stadio 1 - pre-KAM: è quello da cui prende avvio la relazione tra cliente e fornitore e quello in cui l’impresa si adopera per comprendere se il cliente abbia o meno un elevato potenziale in cui investire tempo e risorse;
- stadio 2 - early-KAM: è la vera condizione embrionale della relazione strategica. Il ruolo centrale nella gestione della relazione è detenuto dal venditore con delega di crescenti responsabilità, il buyer è costantemente aperto alle offerte alternative dei competitor e il livello di personalizzazione dell’offerta è ancora limitato;
- stadio 3 - mid-KAM: la prospettiva dello sviluppo comincia a essere un elemento di discussione esplicito e ricorrente basato sul riconoscimento di un accresciuto capitale di fiducia.Tuttavia le criticità di gestione nel frattempo aumentano: è in questa fase che si manifestano in maniera più aggressiva gli attacchi della concorrenza decisa a recuperare o guadagnare terreno;
- stadio 4 - partnership-KAM: la relazione giunge a una fase di prima convergenza. La similarità dei rispettivi obiettivi e il desiderio di trovare soluzioni congiunte e su misura sono più evidenti. Crescono le barriere di entrata per la concorrenza e le barriere di uscita per il cliente a causa del maggiore investimento destinato alla relazione;
- stadio 5 - synergistic-KAM: la maturità della relazione è tale da potersi configurare una quasi-organization con ipotesi di vere e proprie alleanze strategiche formali lungo la filiera distributiva.
Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Brescia
CMA Srl - Rag. Francesca Seniga Revisore Contabile
Non basta focalizzare l’attenzione sull’analisi delle performance storiche ottenute sul cliente, ma bisogna fare il possibile per stimarne il potenziale futuro.
Tra le tecniche più applicate nell’identificazione dei key account si annovera l’analisi ABC. Questa può servire, ad esempio, per stabilire il livello di concentrazione del fatturato aziendale, dei volumi del venduto, della numerosità degli acquisti effettuati dai clienti, del margine economico eccetera.
Inoltre, la lettura della curva ABC consentirà di segmentare la base clienti, identificando più categorie di clienti, vale a dire il primo gruppo più ristretto di clienti che contribuisce maggiormente al valore complessivo del fenomeno verrà attribuito alla classe A, il secondo gruppo che contribuisce per una parte meno consistente farà parte della classe B ed i rimanenti faranno parte della classe C.
Strutturalmente le aziende possono adottare svariate soluzioni per gestire i key account; due ipotesi ricorrenti anche se non esaustive sono quelle definite come struttura base nella quale i key account manager sono spesso alle dirette dipendenze dei sales manager territoriali e i contatti tra il fornitore e il cliente hanno luogo prevalentemente attraverso la mediazione del key account manager e del buyer; struttura avanzata nella quale il key account manager è alle dipendenze di un’unità organizzativa ad hoc all’interno della funzione commerciale.
Con il KAM, il commerciale fa un salto di qualità in termini di importanza professionale e di responsabilità. E’ un ruolo più manageriale, guidato da un’ottica relazionale più di medio-lungo periodo, quindi necessariamente più analitico e pianificatore.
Di sicuro più esposto sul fronte della gestione delle relazioni e delle persone all’interno del cliente, ma anche della propria azienda.