Emissioni in atmosfera: definizione
La maggior parte delle attività produttive e delle attività di servizio presuppone delle emissioni in atmosfera, che si traducono in un inquinamento dell’aria. Il riferimento normativo in materia è rappresentato dalla parte V del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile del 2006 (con le relative integrazioni e modificazioni), che contiene le più importanti norme di tutela rispetto all’inquinamento atmosferico. Tale decreto stabilisce che è necessaria un’autorizzazione da parte dell’autorità competente per tutte le attività che producono emissioni in atmosfera: l’autorizzazione non è altro che un atto formale proveniente da un’amministrazione con la quale ilTutte le attività producono emissioni in atmosfera nella stessa misura?
No, anzi: le attività possono essere distinte in fasce di emissione. La fascia che include le attività con le emissioni più basse comprende i meccanici, i parrucchieri, i ristoranti e tutte quelle attività da cui provengono emissioni scarsamente rilevanti. La fascia che include le attività con emissioni un po’ più alte comprende i falegnami, le carrozzerie e tutte quelle attività da cui provengono emissioni a ridotto inquinamento. La fascia che include le attività con emissioni ancora un po’ più alte prevede che venga richiesta un’autorizzazione in procedura ordinaria (in pratica, l’amministrazione dopo la richiesta di permesso da parte dell’utente risponde con un’autorizzazione formale). Infine, la fascia che include le attività con le emissioni più elevate comprende le grandi industrie manifatturiere (è il caso, per esempio, della centrale di Civitavecchia o dell’Ilva di Taranto), che devono richiedere, come titolo autorizzativo, l’AIA, vale a dire l’Autorizzazione Integrata Ambientale.
Tutte le attività produttive e alcune attività di servizio.