Rilevazione del rumore: definizione
Si definisce rumore qualsiasi perturbazione sonora prodotta
da un succedersi irregolare di vibrazioni. Esso viene distinto dal suono in
quanto è generato da onde di pressione sonora irregolari e non periodiche, che
vengono percepite come sensazioni uditive sgradevoli e fastidiose.
Il rumore negli ambienti di lavoro è ormai diventato uno dei
problemi più importanti tra quelli compresi nell'igiene del lavoro; è infatti
causa sia di danno uditivo (ipoacusia, sordità), che di effetti extra-uditivi
(sul senso dell'equilibrio e del movimento, sul tono psicomotorio generale, sul
senso di attenzione, sulla concentrazione e sulla vista, sui sistemi nervoso,
vascolare ed endocrino, sul carattere, sul comportamento e relativamente agli
apparati respiratorio, cardiocircolatorio, digerente, eccetera).
Gli effetti nocivi del rumore che vanno ad incidere
negativamente a carico dell'organo dell'udito, provocano all'inizio fischi e
ronzii alle orecchie con una iniziale transitoria riduzione della capacità
uditiva ed infine sordità, che in genere è bilaterale e simmetrica, comportando
la malattia professionale statisticamente più significativa (ipoacusia).
Tali effetti uditivi dipendono da tre fattori: intensità del
rumore, frequenza e durata del tempo di esposizione.
Il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro ha unificato tutte
le normative in materia di igiene e sicurezza sul lavoro successive al decreto legislativo 626/94 e le ha racchiuse in un unico decreto, il decreto legislativo 81/08.
Questo decreto stabilisce che il Datore di Lavoro dovrà
valutare TUTTI i rischi lavorativi dei sui lavoratori, tra cui anche
l’esposizione al rumore.
Valori limite di esposizione e valori di azione imposti dal
Titolo VIII capo II del D.Lgs 81/08:
I valori limite di esposizione e i valori di azione, in
relazione al livello di esposizione giornaliera al rumore e alla pressione
acustica di picco, sono fissati a:
valori limite di esposizione: LEX, 8h = 87 dB(A) e ppeak= 140 dB(C);
valori superiori di azione: LEX, 8h = 85 dB(A) e ppeak= 137 dB(C);
valori inferiori di azione: LEX,
8h = 80 dB(A) e ppeak= 135 dB(C).
(Nota: LEX, 8h è il livello di esposizione medio sulle 8 ore
lavorative)
Laddove a causa delle caratteristiche intrinseche dell'attività lavorativa l'esposizione giornaliera al rumore varia significativamente, da una giornata di lavoro all'altra, è possibile sostituire, ai fini dell'applicazione dei valori limite di esposizione e dei valori di azione, il livello di esposizione giornaliera al rumore con il livello di esposizione settimanale a condizione che il livello di esposizione settimanale al rumore non ecceda il valore limite di esposizione di 87 dB(A).
Per valutare l'esposizione del lavoratore bisogna seguire le indicazioni della norma UNI di riferimento (UNI 9432: 2011 "Acustica - Determinazione del livello di esposizione personale al rumore nell’ambiente di lavoro"), dove indica modi e tempi per effettuare le rilevazioni strumentali a tutte le tipologie di macchine/attrezzature utilizzate in azienda dai lavoratori, dopodichè bisognerà per ciascuna macchina indicare la tempistica di utilizzo in modo da avere un quadro completo sulle otto ore lavorative.
Il decreto legislativo 81/08 prevede che questa tipologia di indagine venga svolta da un tecnico qualificato, di conseguenza il "Tecnico Competente in Acustica Ambientale" riconosciuto dalla Regione di appartenenza può sicuramente effettuare queste tipologie di rilevazioni.