Progettazione impianti elettrici: definizione
La progettazione di impianti elettrici nel nostro Paese è
normata dal D.M. 37/08, che non è altro che l'evoluzione della legge 46/90,
abrogata - appunto - da questo decreto. In esso sono segnalate tutte le
componenti necessarie per l'installazione degli impianti elettrici, oltre che
di quelli di riscaldamento, di quelli idraulici, di quelli antincendio e di
quelli di riscaldamento.
Quando sussiste l'obbligo di redigere un progetto per un impianto
elettrico?
I progetti sono necessari per gli impianti elettrici da
installare in edifici in cui sono presenti degli ambienti soggetti a normativa
specifica del CEI, per gli impianti di protezione da scariche atmosferiche in
edifici il cui volume è di almeno 200 metri cubi e per gli impianti situati in
locali adibiti a uso medico. La progettazione, inoltre, è richiesta nel caso di
ambienti in cui sussista un rischio di incendio o un pericolo di esplosione e
nel caso di impianti elettrici che sono realizzati con lampade fluorescenti a
catodo freddo. Inoltre, un progetto è obbligatorio per tutte le utenze
domestiche di unità abitative singole e per tutte le utenze condominiali in cui
vi sia una potenza impegnata di almeno 6 kW o per tutte le utenze domestiche di
unità abitative singole che abbiano una superficie di almeno 400 metri
quadri.
1. Quali sono i documenti necessari per la progettazione di impianti elettrici?
Nel caso in cui gli impianti debbano essere realizzati ex novo, il progetto
può essere realizzato direttamente dal responsabile tecnico
della ditta che si occupa dell'installazione, a patto che le tipologie e le
potenze adoperate non superino le specifiche segnalate in precedenza. Il
responsabile tecnico deve, quindi, redigere uno schema di impianto, vale a dire
una descrizione effettiva e funzionale dell'opera, che deve essere allegato
insieme con la dichiarazione di conformità, e quindi trasmesso allo sportello
unico dell'edilizia. Diverso, invece, il discorso per le tipologie di impianti
che superano le specifiche menzionate: in questa circostanza il progetto deve
essere redatto da un professionista iscritto a un albo, il
quale è tenuto a produrre i disegni planimetrici, gli schemi dell'impianto e la
relazione tecnica. Tutti questi documenti devono essere consegnati allo
sportello unico dell'edilizia unitamente al progetto edilizio. Nel caso in cui
gli impianti siano già presenti e debbano semplicemente essere ampliati o
rifatti, d'altro canto, le procedure da seguire sono le stesse, ma la
documentazione deve essere consegnata entro i trenta giorni successivi alla
data di conclusione dei lavori.
2. Qual è l'apporto fornito da un ingegnere dell'informazione nella progettazione degli impianti elettrici?
Prima di procedere con l'installazione di un impianto, è bene poter contare
sulla progettazione di un sistema che garantisca affidabilità e sicurezza, ma
che al tempo stesso sia in grado di agevolare la scalabilità ed eventuali
aggiornamenti futuri. La direzione dei lavori di un ingegnere
dell'informazione permette di verificare non solo la correttezza
dell'installazione degli impianti, ma anche la loro capacità di durare a lungo
nel tempo e il rispetto di tutte le normative in vigore in materia. Ovviamente,
molte aziende installatrici possono mettere a disposizione già un progettista
interno: a prescindere dal professionista a cui si fa riferimento, in qualsiasi
caso, è opportuno prestare la massima attenzione alla tecnologia e alle
innovazioni che essa è in grado di assicurare, per evitare di usufruire di
impianti che diventeranno obsoleti nel giro di pochi anni.