Locazione godimento: definizione
Il godimento della locazione è previsto dal contratto
attraverso il quale il proprietario o padrone di casa, vale a dire il locatore,
si obbliga a far godere la casa (ma in realtà si può trattare di qualsiasi tipo
di bene, e non è detto che si tratti di un immobile) all'inquilino o
affittuario, vale a dire il conduttore o locatario, per un certo
periodo di tempo, a fronte dell'erogazione di un determinato corrispettivo
economico. Il contratto di locazione è consensuale, e non c'è
bisogno di una consegna materiale della cosa per sancirne la validità, a
differenza di quel che accade con i contratti reali.
Quali sono le caratteristiche del godimento della locazione?
Quello relativo alla locazione può essere considerato come un contratto a
effetti obbligatori, dal momento che esso comporta il diritto di
godimento e di utilizzo di un determinato bene, unicamente per il tipo
di utilizzo che è permesso e precisato all'interno del contratto. Non comporta,
invece, l'acquisizione di alcun diritto reale sul bene in capo al destinatario.
1. Quali sono gli elementi principali di un contratto di locazione in relazione al godimento del bene?
Il contenuto di un contratto di locazione non è sempre lo stesso: esso
varia, infatti, a seconda dei casi e della tipologia contrattuale che viene
posta in essere dalle parti. Alcuni elementi tipici, in ogni caso, non cambiano
mai e devono essere sempre presenti: si tratta dell'indicazione della durata
della locazione, del prezzo del canone di locazione, delle generalità delle
parti, della data di stipula e dell'identificazione del bene. Il contratto deve
essere registrato entro i trenta giorni successivi alla data di decorrenza: la data
di stipula è quella in cui il contratto viene firmato, ed è a partire da essa
che comincia il suo decorso, sulla base di quanto deciso dalle parti. Va
ricordato, comunque, che la data di decorrenza può precedere
anche la data della stipula. Tutti i contratti di locazione vanno registrati, e
questa operazione può essere svolta tanto dal conduttore quanto dal
locatore.
2. Come viene identificato il bene di cui il locatario andrà a godere?
L'oggetto è uno degli elementi fondamentali
del contratto locativo: esso deve riportare qualsiasi dato
favorisca la sua identificazione. Nel caso in cui la locazione riguardi un
immobile, deve essere presente l'indirizzo completo, insieme con l'indicazione
dei servizi e dei locali presenti, i suoi dati catastali e la segnalazione
dell'uso a cui è destinato. La libera pattuizione delle parti consente di
determinare il canone senza particolari vincoli, tenendo presente che lo stesso
può essere aggiornato e subire variazioni a seconda degli indici medi
identificati dall'Istat. In uno schema contrattuale tipico, le
parti devono indicare le voci che integrano il corrispettivo dovuto, con una
distinzione tra rata pattuita, spese annue e corrispettivo annuo. Di regola in
un contratto di locazione viene specificato anche l'importo del deposito
cauzionale, vale a dire la caparra: si tratta della somma che viene consegnata
a titolo di garanzia al locatore dal conduttore e che, quasi sempre, è compresa
tra le due e le tre mensilità del canone.
3. Quanto può durare il godimento di una locazione?
Il limite massimo per una locazione è stabilito dal Codice
Civile, che all'articolo 1573 stabilisce che essa non può essere superiore ai
30 anni; non ci sono vincoli, invece, per ciò che concerne la durata
minima.