Esercizio abusivo di attività commerciale: definizione
Definizione dell'esercizio abusivo di attività commercialeL'abusivismo commerciale è l'esercizio del commercio in sede fissa o ambulante senza avere le autorizzazioni prescritte dalle normative e senza aver registrato l'impresa presso la Camera di Commercio e l'Inps. La posizione di chi svolge illegalmente l'attività è di netto vantaggio, in termine di guadagni, rispetto ai commercianti rispettosi delle leggi, perché chi opera abusivamente non paga le tasse, i contributi e neppure l'Iva. Con questa pratica è possibile vendere i prodotti a prezzi inferiori, attuando una vera e propria concorrenza sleale nei confronti di chi opera regolarmente secondo le norme.
Qualsiasi tipo di attività commerciale richiede il rispetto di procedure burocratiche per la registrazione dell'impresa e l'ottenimento delle autorizzazioni del caso, diverse a seconda dei prodotti e dei servizi offerti alla clientela. Chiunque avvii un'impresa senza averne il titolo viene punito secondo la normativa vigente. A stabilire le regole è l'articolo 234 della Legge Fallimentare. La regola prevede che si venga sanzionati con una multa non inferiore a 103 euro e alla reclusione fino a due anni. Si tratta quindi di un reato. Va precisato che le sanzioni pecuniarie riguardano diversi aspetti e sono pesanti e variabili a seconda del settore merceologico in cui si opera e al tipo di violazione. Ad esempio se si lavora nel commercio all'ingrosso e al dettaglio in sede fissa, l'attività svolta senza essere in possesso dei requisiti per l'accesso all'attività comporta il pagamento di una multa compresa tra i 2.582 euro ai 15.943 euro. La legislazione nazionale viene integrata da norme regionali che disciplinano le sanzioni e i provvedimenti da prendere nel caso si individui qualcuno che svolga un'attività commerciale in modo abusivo. In ogni caso variano gli importi delle multe comminate, ma restano invariate la chiusura e l'arresto.
