Società semplice amministrazione: definizione
L’amministrazione
di una società semplice può essere disgiuntiva, congiuntiva o mista.
L’amministrazione disgiuntiva, che è disciplinata dall’articolo 2257 del Codice
Civile, spetta a ogni socio singolarmente e separatamente rispetto agli altri
soci. Ciascun socio, inoltre, ha la facoltà di opporsi agli atti che gli altri
soci intendono compiere, per i quali è sempre richiesta la maggioranza.
L’amministrazione congiuntiva, che è disciplinata dall’articolo 2258 del Codice
Civile, prevede che tutti gli atti di gestione debbano essere compiuti
all’unanimità, vale a dire con il consenso di tutti i soci, o comunque con
l’assenso della maggioranza, a seconda dei casi. il socio singolo ha la possibilità
di portare a termine unicamente gli atti che sono considerati urgenti.
L’amministrazione mista, infine, si basa sulla possibilità – per i soci – di
stabilire attraverso il contratto societario che determinati atti possano
essere compiuti solo con il consenso di tutti i soci e che altri atti possano
essere compiuti in maniera disgiunta.
Come viene
gestita l’amministrazione di una società semplice?
Che sia
presente un amministratore unico – quando è un solo socio ad amministrare – o
che sia affidato a più soci il potere amministrativo, il compito degli
amministratori è sempre quello di prendere le decisioni che hanno a che fare
con la scelta degli atti di gestione. Tutti gli atti giuridici producono
effetti in capo alla società, il che vuol dire che gli amministratori – come
previsto dall’articolo 2266 del Codice Civile – nel momento in cui impegnano la
società concludendo un contratto assumono la rappresentanza della stessa
società.
1. Che cos’è una società semplice?
Si parla di società
semplice per indicare il tipo di società più elementare, che non può essere
usata ai fini dell’esercizio di un’attività commerciale. La società semplice,
proprio per questo motivo, non è soggetta al fallimento; deve, però, essere
iscritta alla sezione speciale del registro delle imprese nel caso in cui
svolga attività agricola, con finalità di pubblicità legale con funzione
dichiarativa e di certificazione anagrafica. Disciplinata dal Codice Civile –
articoli dal 2251 al 2290 -, la società semplice si basa sul regime residuale
per l’attività societaria non commerciale. L’atto costitutivo, vale a dire il
contratto sociale, non è soggetto a forme speciali, e può anche essere concluso
a voce: si parla di società di fatto se il contratto risulta da comportamenti
concludenti.
2. Quali sono i diritti e i doveri di chi amministra una società semplice?
I diritti
degli amministratori riguardano il compenso che spetta loro – e che viene
stabilito dai soci – e la possibilità di compiere tutti gli atti che ritengono
opportuni o necessari ai fini degli interessi della società. Per quel che
concerne i doveri, si tratta di presentare il rendiconto dell’amministrazione,
di tutelare gli interessi della società, di permettere ai soci di fare in modo
che l’operato degli amministratori possa essere controllato, di informare degli
affari più importanti la società, di evitare le situazioni di conflitto di
interesse e di osservare tutte le prescrizioni previste dalla legge e quanto
stabilito dall’atto costitutivo. Va ricordato che a ogni socio spetta
indistintamente, secondo l’articolo 2261 del Codice Civile, la funzione di
controllo sulla gestione. D’altro canto, gli amministratori che non adempiono
ai propri doveri con colpa o con dolo sono responsabili, in prima persona e in
solido (nel caso in cui siano più di uno) per i danni provocati alla società,
sulla base dell’articolo 2260 del Codice Civile.