Cittadinanza italiana per matrimonio: definizione
La cittadinanza italiana per matrimonio può essere richiesta da un cittadino straniero o da un cittadino apolide sposato con un cittadino italiano, a patto che risieda in Italia legalmente da due anni a partire dalla data del matrimonio o, nel caso in cui risieda all'estero, che siano passati tre anni dalla data del matrimonio. In presenza di figli, sia adottati che nati, queste tempistiche vengono dimezzate.
Come si presenta la domanda per la cittadinanza italiana per matrimonio?
Per presentare la domanda di cittadinanza italiana è necessario rivolgersi alla Prefettura del luogo in cui si risiede o, se si vive in un Paese straniero, all'autorità diplomatico consolare competente. Occorre compilare un modello specifico per completare l'istanza, su cui deve essere apposta una barca da bollo e che deve essere fornita con allegata la ricevuta di versamento di 200 euro per il contributo necessario. Nell'eventualità in cui la documentazione non sia completa o regolare, l'autorità competente invita l'istante a regolarizzarla entro un certo termine; se, trascorso questo termine, la domanda non è ancora completa o regolare, viene giudicata inammissibile. Il termine per la definizione del procedimento è di 730 giorni a partire dalla data in cui la domanda viene presentata. L'istruttoria si conclude in maniera favorevole nel momento in cui giunge il parere del Ministero degli Affari Esteri o della Prefettura: in sostanza, una volta appurato che non esistono motivi di pericolo per la sicurezza del Paese, il provvedimento di assegnazione della cittadinanza può essere predisposto. A quel punto il decreto viene notificato e, entro i sei mesi successivi, si deve prestare giuramento davanti all'autorità competente: dal giorno seguente si è ufficialmente cittadini italiani.
La Prefettura per chi vive in Italia e l'autorità diplomatico consolare per chi vive in un altro Paese.