Vano catastale: definizione
Il vano catastale non è altro che l'unità di misura relativa alla consistenza di un immobile: rappresenta, in sostanza, lo spazio che si trova tra il soffitto e il pavimento, che ai lati è delimitato dalle pareti e che riceve luce diretta. I vani principali, noti anche come vani utili, sono il salone, lo studio, il soggiorno, la camera da letto e la sala da pranzo. Per quel che riguarda la cucina, viene considerata sempre vano utile a patto che sia indipendente, anche se è di piccole dimensioni ma è munita di tutti gli impianti caratteristici della sua destinazione, mentre l'angolo cottura è incluso nel locale più ampio.
Cosa si intende con "luce diretta"?
Per capire se uno spazio ha luce diretta e può, quindi, essere considerato un vano catastale è necessario fare riferimento alla circolare n. 127 del 18 luglio del 1939, dove viene specificato che la luce diretta rappresenta qualsiasi tipo di comunicazione tra un ambiente e l'esterno: si può trattare, quindi, di un lucernaio, di una finestra, di una porta, e così via, a prescindere dalla loro forma, dalla loro ubicazione e dalle loro dimensioni. Anche una porta sbarrata da un'inferriata è ritenuta un'apertura di comunicazione tale da garantire luce diretta: insomma, il passaggio di aria non è una condizione indispensabile, mentre è sufficiente il passaggio di luce naturale.
In un'abitazione ci sono solo i vani principali?
Oltre ai vani principali, in un'abitazione ci possono essere anche gli accessori diretti e gli accessori complementari. Nel novero degli accessori diretti rientrano i locali che risultano strettamente necessari rispetto alla funzionalità dell'alloggio: si tratta, quindi, del guardaroba, dei disimpegni, del corridoio, dell'ingresso, della veranda, del ripostiglio, della dispensa, dell'antibagno, del wc e del bagno. Nel momento in cui gli accessori diretti hanno una superficie che va oltre quella minima dei vani, è necessario computarli in consistenza quali vani utili. Nel novero degli accessori complementari, invece, rientrano i locali che integrano e che completano la funzionalità dell'alloggio: si tratta, quindi, del sottoscala, degli sgomberi, della latrina, della soffitta, dello stenditoio, dell'acquaio, del bucatoio, della cantina e della centrale termica, nel caso in cui questa sia situata in un locale predisposto ad hoc. In tale categoria di accessori, inoltre, sono inclusi anche i fienili, i pollai, i granai e le stalle, ma solo nell'eventualità in cui la loro consistenza non costituisce unità autonoma. Infine, è bene menzionare anche le terrazze, i poggioli e i portici, che costituiscono dipendenze così come l'area scoperta.
L'ufficio del catasto.