Programma urbano dei parcheggi: definizione
Il programma urbano dei parcheggi è uno strumento che ha lo
scopo di pianificare e di gestire gli spazi di parcheggio e la sosta dei
veicoli. Noto anche con l'acronimo PUP, serve a programmare e ad attuare gli
interventi per la sosta, e può essere redatto in maniera indipendente da altri
documenti o inserito nel piano urbano della mobilità o nel piano generale del
traffico urbano, che sono strumenti di pianificazione più ampi. Fu la legge
Tognoli, cioè la legge n. 122/89, a introdurre nel 1989 l'obbligo per i Comuni
di munirsi di un programma urbano dei parcheggi. Nel 1992, poi, è entrato in
vigore il nuovo Codice della Strada con il D. Lgs. n.
285/1992, che ha disposto nuove prescrizioni a proposito degli spazi di sosta,
inclusa la norma che permette alle amministrazioni locali di trovare aree di
parcheggio in cui sia applicata una tariffazione a tempo per la sosta. Lo
stesso Codice della Strada, per altro, impone che vicino ad aree sottoposte a
tariffazione della sosta ve ne siano delle altre con parcheggi gratuiti, prive
di dispositivi di controllo.
In che modo possono essere classificati i parcheggi?
I parcheggi possono essere distinti in stanziali, di relazione e di
scambio. I parcheggi stanziali sono quelli destinati alla sosta dei
residenti, in presenza o in assenza di vincolo pertinenziale; i parcheggi di
relazione, invece, sono quelli destinati a visitatori e utenti di servizi, per
soste di durata breve o media; i parcheggi di scambio, infine, sono quelli
destinati alle soste di durata lunga.
Le amministrazioni comunali.
1. Che differenza c'è tra il programma urbano dei parcheggi e il piano urbano del traffico?
L'adozione di misure che riguardino la sosta dei veicoli può essere
individuata anche con il piano urbano del traffico, con il
quale è possibile decidere di eliminare dalle strade principali gli spazi di
sosta o di organizzare le piazze e le strade secondarie facendo sì che si
recuperino degli spazi per la sosta e al tempo stesso si riesca a salvaguardare
le aree di interesse dal punto di vista architettonico, artistico o storico. Lo
stesso piano urbano del traffico può prevedere l'identificazione di aree - sia
private che pubbliche - in cui realizzare dei parcheggi - sia ad uso privato
che ad uso pubblico -. Detto ciò, è però il programma urbano dei
parcheggi a dover essere ritenuto lo strumento programmatico relativo
ai parcheggi in sede propria, sempre tenendo conto di quanto stabilito dal
piano urbano della mobilità.
2. Che differenza c'è tra il parcheggio e la sosta?
Secondo il Codice della Strada, il parcheggio è
un'infrastruttura o un'area collocata al di fuori della carreggiata, e viene
utilizzato per la sosta dei veicoli; la sosta corrisponde,
invece, alla sospensione della marcia di un veicolo prolungata nel tempo. In
altri termini, la sosta è un'azione, che può prevedere anche che il conducente
si allontani dal veicolo, mentre il parcheggio è un luogo. Va ricordato che
nelle aree di parcheggio devono essere sempre previsti dei posti auto per i
portatori di handicap. Il quadro normativo di riferimento include, al di là del
Codice della Strada, le norme UNI EN 1463-1, 1463-2 e 1436, che riguardano i
materiali per la segnaletica orizzontale, e la direttiva del Ministero dei
Lavori Pubblici del 20 ottobre del 2000, relativa all'applicazione delle norme
del Codice a proposito della segnaletica.