Piano di recupero urbanistico: definizione
Il piano di recupero urbanistico può essere considerato come lo strumento attuativo delle previsioni urbanistiche che fanno parte del piano regolatore generale; si tratta di un piano subordinato, dal punto di vista gerarchico, a un piano particolareggiato. Esso è coinvolto in quella che viene definita pianificazione indiretta, ed è accostato dal legislatore al piano regolatore generale: il piano di recupero, tuttavia, non può derogare le previsioni riportate all'interno del piano regolatore.
Come deve essere redatto un piano di recupero urbanistico?
Dal momento che lo scopo di questo strumento è quello di trasformare i tessuti urbani - siano essi degradati o consolidati - al fine di promuovere una distribuzione dei servizi più equilibrata, ogni elemento deve essere strutturato in modo tale da migliorare la qualità delle infrastrutture, delle architetture e degli ambienti dello spazio urbano. Si tratta, in altri termini, di far venire meno le condizioni di degrado edilizio e di abbandono che contraddistinguono le aree urbanizzate, anche sotto il profilo sociale e ambientale.
Quali interventi possono essere messi in atto grazie a un piano di recupero urbanistico?
Gli interventi possono essere privati o pubblici: si può trattare di una ristrutturazione urbanistica o del risanamento di parti comuni di fabbricati residenziali, ma anche dell'ampliamento o della realizzazione di fabbricati (sia che si tratti di fabbricati residenziali, sia che si tratti di fabbricati non residenziali). Oltre a ciò, gli interventi di recupero urbanistico possono avere le fattezze di opere di manutenzione ordinaria, di opere di manutenzione straordinaria, di ristrutturazione edilizia, di risanamento conservativo o di restauro di fabbricati. Non possono essere dimenticate, poi, le opere di arredo urbano e di sistemazione ambientale degli spazi pubblici e le acquisizioni di immobili che devono essere destinati a urbanizzazione.
Le amministrazioni comunali.