Piano urbano del traffico: definizione
Il piano urbano del traffico, a cui in
genere ci si riferisce con l'abbreviazione PUT, è un documento obbligatorio per
i Comuni che hanno più di 30mila abitanti ed è previsto dall'articolo 36 del
Codice della Strada. Esso implica un insieme di interventi coordinato ai fini
del miglioramento della circolazione stradale e delle condizioni dei veicoli
privati, dei mezzi pubblici e dei pedoni.
Come si esegue il piano urbano del traffico?
Il piano urbano del traffico si
sviluppa secondo tre differenti livelli di progettazione: il PGTU riguarda
la viabilità principale e locale, ed è il piano generale; il PPTU riguarda
gli ambiti più complessi, ed è il piano particolareggiato; il PETU riguarda
i progetti esecutivi, ed è - appunto - il piano esecutivo.
1. Quali sono gli scopi del piano urbano del traffico?
L'obiettivo principale del piano urbano del
traffico è quello di conseguire un miglioramento della sicurezza
stradale e delle condizioni di circolazione. Attraverso l'adozione e l'applicazione
di questo strumento, inoltre, ci si propone di favorire il risparmio energetico
e di diminuire sia l'inquinamento atmosferico che l'inquinamento acustico,
tenendo conto degli strumenti urbanistici in vigore e rispettando i valori
ambientali. In accordo con i piani di trasporto, il piano urbano del
traffico deve includere anche le priorità degli interventi e i loro
tempi di attuazione; in più comporta l'adozione di sistemi tecnologici adeguati
per la regolamentazione del traffico, di strumenti per il rallentamento della
velocità e di tecniche di dissuasione della sosta. Secondo il Decreto
Legislativo n. 285 del 30 aprile del 1992, il piano urbano del traffico deve
essere aggiornato una volta ogni due anni.
2. Quali sono le direttive da rispettare per la redazione del piano urbano del traffico?
Le direttive in questione sono state pubblicate in
Gazzetta Ufficiale il 24 giugno del 1995, emanate dal Ministero dei Lavori
Pubblici: il piano urbano del traffico, in sostanza, deve essere
considerato come un piano di realizzabilità immediata, al fine di limitare le
criticità della circolazione. Affinché la circolazione stradale possa essere
progettata e organizzata in maniera corretta, devono essere studiati interventi
relativi a tutti i settori della stessa, come per esempio una gestione ottimale
degli spazi stradali. A tal fine vanno individuati gli interventi di
organizzazione delle sedi viaria.
3. Perché il piano urbano del traffico è importante?
Il piano urbano del traffico, nel processo
di pianificazione su scala urbana del sistema dei trasporti, è importante
perché rappresenta uno strumento amministrativo e tecnico di breve periodo per
l'attuazione di un disegno strategico di lungo periodo. Prima di essere
adottato, il piano deve essere sottoposto alla VAS, la valutazione
ambientale strategica, in base a quanto previsto dalla Direttiva 42 del
2001 della Ce che in Italia è stata recepita con il Decreto Legislativo n. 152
del 2006. La VAS consiste in un processo sistematico che ha lo scopo di
valutare e di verificare le conseguenze delle politiche, delle iniziative e dei
piani che vengono proposti dal punto di vista ambientale. Lo scopo è quello di
fare in modo che le conseguenze siano affrontate in maniera idonea sin dal
principio di ogni processo decisionale a partire dalle considerazioni sociali
ed economiche che le producono. L'obiettivo è quello di migliorare, di tutelare
e di salvaguardare la qualità dell'ambiente, tramite un impiego delle varie
risorse naturali razionale e moderato.