Piano attuativo: definizione
La predisposizione di un piano attuativo, nelle parti di
territorio comunale in cui è obbligatoria nell'ambito del Pgt, cioè il Piano di
Governo del Territorio, è subordinata alla sottoscrizione di una convenzione
urbanistica, relativa alla realizzazione degli interventi che sono previsti da
quello stesso piano e riguardante la conformità alle varie disposizioni di
legge. Tutte le proposte di piano attuativo - sia che si tratti di un piano di
recupero, sia che si tratti di un piano di lottizzazione, e così via - devono
essere accompagnate dalla convenzione relativa.
Come si presenta una proposta di piano attuativo?
Per presentare una proposta di piano attuativo è necessario integrarla con
la convenzione urbanistica stilata secondo lo schema tipo che
viene messo a disposizione dall'amministrazione comunale di riferimento.
Che cos'è il Piano di attuazione comunale?
Noto anche come Pac, il Piano di attuazione comunale (cioè
il piano attuativo) non è altro che un piano particolareggiato relativo a un
intervento edilizio in cui viene preso in esame nel dettaglio il disegno
urbanistico che ha a che fare con quell'intervento: esso è indispensabile in
tutte le circostanze in cui sia prevista l'attuazione indiretta dal Piano
regolatore.
1. Quali sono i tipi di Piani di attuazione comunale a disposizione?
I Piani di attuazione comunale possono essere di vario genere: ci sono, per
esempio, i Piani attuativi comunali propriamente detti, sia di
iniziativa privata che di iniziativa pubblica, che si presentano come uno
strumento urbanistico ad attuazione indiretta per cui vengono stabilite regole
generali, come la divisione in lotti, la realizzazione di una strada di
accesso, il numero di costruzioni, e così via. In linea di massima, gli ambiti
che vengono chiamati in causa superano i 2mila metri quadri di superficie, un
po' nel solco dei vecchi piani di lottizzazione. Vi sono, poi, i Piani
di recupero, che in questo caso sono soprattutto di iniziativa
pubblica: essi identificano i singoli lotti di intervento e specificano le
regole da seguire, riguardando ambiti situati in aree già urbanizzate che si
caratterizzano per elementi di delicatezza, in genere a causa del contesto in
cui si trovano o delle condizioni di degrado che li contraddistinguono.
2. Come nasce un piano attuativo?
Ogni piano attuativo deve essere valutato dall'amministrazione comunale e
successivamente approvato. Il privato che ha una proprietà sottoposta a vincoli
di attuazione indiretta non deve fare altro che presentare in Municipio
il proprio progetto: a quel punto viene aperta un'istruttoria
dall'amministrazione, che valuta che il progetto sia in linea con quanto
previsto dal Piano regolatore. Una volta che sono stati assunti tutti i pareri
preventivi dei diversi settori comunali chiamati in causa, vengono precisati i
termini della convenzione che successivamente disciplinerà i rapporti tra il
privato e l'amministrazione.
3. Il piano attuativo è pubblico?
Il piano attuativo viene adottato in Consiglio comunale,
nel caso in cui provenga una richiesta esplicita in tal senso da non meno di un
terzo dei consiglieri, o in Giunta in seduta pubblica. Dopodiché viene
pubblicato, in modo tale che nei trenta giorni successivi i cittadini possano
presentare opposizioni e osservazioni in materia: il Comune è tenuto ad aprire
un'istruttoria per ciascuna opposizione e per ciascuna osservazione, per poi
decidere se accoglierle o no.