Piano d’area vasta: definizione
Il piano
d'area vasta, noto anche come piano territoriale d'area vasta,
è lo strumento che ha lo scopo di identificare e di sostenere le politiche
territoriali intercomunali. Esso viene redatto dai Comuni coinvolti o a livello
provinciale, e ha come riferimento territoriale fondamentale le Aree di
coordinamento intercomunale. Una volta completato, diventa parte integrante del
piano di governo del territorio. In linea di massima, vi si ricorre per
concordare le decisioni da prendere a proposito delle scelte urbanistiche
locali, delle funzioni di rilevanza sovracomunale e delle grandi
infrastrutture. Si tratta di strumenti di pianificazione del territorio
incentrate sullo sviluppo di aree che sono interessate da interventi o opere
importanti.
Come si stila un piano d'area vasta?
Il piano che più si avvicina a quello di area vasta è il piano
territoriale della provincia, ma in realtà l'area vasta è un territorio che non è
definito per forza da un confine amministrativo. Il piano ha l'obiettivo di
prendere in esame e di sviluppare gli indirizzi generali a proposito della
divisione del territorio in destinazioni di uso. Inoltre, nel piano devono
essere definite le aree soggette a una sub
pianificazione e le linee di intervento per la sistemazione
del territorio dal punto di vista forestale, idraulico, idrogeologico e idrico,
con riferimento nello specifico alla regimazione delle acque. Occorre, infine,
provvedere alla localizzazione delle infrastrutture territoriali, delle linee
di comunicazione e delle strade tra i territori.
1. Che cos'è un'area vasta?
Un'area vasta,
nell'ambito dell'ordinamento giuridico del nostro Paese, rappresenta il livello
di pianificazione del territorio e di gestione dei rapporti tra gli enti locali
che si trova tra la Regione e i Comuni. In altri termini, costituisce il livello amministrativo delle
Città Metropolitane e delle Province. Tale concetto è stato introdotto con le
"Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e
fusioni di comuni" della legge n. 56 del 7 aprile del 2014.
2. Quali sono le caratteristiche strutturali di un piano territoriale di coordinamento?
La zonizzazione, le sistemazioni del territorio sotto il profilo
idraulico e morfologico, la struttura delle vie di comunicazione e la possibilità
di identificare delle zone in cui eseguire una pianificazione sub provinciale
costituiscono i contenuti di un piano
territoriale di coordinamento: esso, di conseguenza, diventa un
piano quadro, un riferimento tra la scala comunale e quella regionale.
3. Come devono essere gestiti i contenuti del piano d'area vasta?
Dal momento che la pianificazione
comunale viene indirizzata dalla pianificazione provinciale, è
necessario verificare se un piano comunale che di per sé risulta impeccabile lo
rimane nel momento in cui viene inserito in una più ampia organizzazione
territoriale. I contenuti del piano
d'area vasta, dunque, devono essere gestiti in maniera tale che
la pianificazione provinciale sia in grado di coesistere con quella comunale.
La fase attuativa rappresenta un momento fondamentale a livello di
pianificazione: è essenziale fare in modo che non si concretizzi a macchia di
leopardo ma che tenga in considerazione il contesto territoriale di
riferimento. Tra la Provincia e i Comuni è in vigore il principio di sussidiarietà, in virtù del
quale l'una e gli altri possono svolgere senza intoppi le rispettive funzioni
per ciò che concerne la pianificazione urbanistica. Si tratta di definire il
confine tra l'autonomia del Comune e il coordinamento della Provincia, la quale
non può esimersi dal fornire degli indirizzi.