Regolamento locale di igiene: definizione
Il regolamento di igiene locale è un atto normativo che
regola tutte le attività di trasformazione edilizia che vengono effettuate sul
territorio (insieme con le norme di attuazione dei piani urbanistici comunali,
le norme provinciali, le norme regionali, le norme statali e il regolamento
edilizio). Questo atto disciplina i requisiti igienici che devono rispettare i
locali agibili, i locali accessori e i suoli edificabili. Per quel che riguarda
i locali agibili, i requisiti hanno a che fare con l'illuminazione, la
superficie di pavimento, la ventilazione, le altezze interne, la protezione
dall'umidità, i servizi tecnologici, la coibenza termica, la sicurezza,
l'accessibilità e l'isolamento acustico. Per quel che riguarda i suoli
edificabili, i requisiti hanno a che fare con la loro salubrità, in relazione
al divieto di costruire con materiali inquinanti o in presenza di acque
superficiali o sotterranee che sarebbe difficile eliminare.
Dove viene applicato il regolamento locale di igiene?
Le norme del regolamento si applicano a tutti gli interventi per i quali è
necessario che la struttura comunale di competenza rilasci degli atti
autorizzativi, per gli aspetti che riguardano la sanità pubblica e
l'igiene. A meno che non sia previsto diversamente, inoltre, le norme valgono
anche per le opere per cui c'è bisogno di una denuncia di inizio
attività.
1. Cosa prevede il certificato di agibilità?
Per l'occupazione - totale o parziale - di fabbricati che sono stati
sottoposti a interventi edilizi che avevano lo scopo di
modificare le condizioni di abitabilità autorizzate in precedenza (il
cosiddetto cambio di destinazione d'uso) e di nuove costruzioni, così come per
la rioccupazione di fabbricati che in precedenza erano stati dichiarati
inabitabili, è necessario che il proprietario richieda una licenza d'uso al
Comune. Le domande finalizzate al conseguimento del certificato di agibilità
d'uso di un edificio devono essere accompagnate dalla documentazione di
interesse igienico - sanitario. Il Comune può acquisire, nell'ambito del
procedimento per la concessione del certificato, il parere igienico -
sanitario della struttura tecnica dell'Asl di competenza. In pratica,
dopo avere ricevuto la domanda il Comune la invia all'Asl per ottenere un
parere a proposito dei requisiti igienico - sanitari necessari per l'edificio.
Quindi, la struttura tecnica dell'Asl emette il proprio parere o rilascia la
certificazione al massimo entro 30 giorni dalla data in cui la domanda è stata
ricevuta.
2. Quali sono le prescrizioni per la difesa dalla polvere nei cantieri?
Nei cantieri in cui vengono eseguite delle demolizioni sono
necessarie delle delimitazioni effettuate con protezioni adeguate ed
eventualmente recinzioni che devono essere realizzate con materiali ad hoc.
Inoltre, è indispensabile fare in modo che i materiali derivanti dalle
demolizioni vengano fatti scendere dopo essere stati bagnati con recipienti o
trombe specifiche, in modo tale che non vengano sollevate troppe polveri. Nei
cantieri in cui le demolizioni vengono effettuate con palle o con macchinari
dotati di braccio meccanico, il responsabile della struttura tecnica dell'Asl può
segnalare la necessità di abbinare alla bagnatura altri accorgimenti speciali,
sempre per prevenire l'eccessiva polverosità.
3. Come devono essere trattati i materiali di risulta?
In presenza di interventi di scavo o di demolizione, ma anche in tutte le altre
circostanze che richiedano l'allontanamento di materiali di risulta,
il responsabile dei lavori o il committente è tenuto a comunicare all'Asl, al
Comune e all'Arpa il recapito di questi materiali, che deve essere provato con
una documentazione ad hoc alla conclusione delle opere. Durante i lavori, è
necessario evitare qualsiasi tipo di imbrattamento del suolo pubblico, con
specifico riferimento al trasporto dei materiali di risulta stessi.