Frode Processuale: definizione
La frode processuale è un delitto contro l'attività
giudiziaria punito dall'articolo 374 del Codice Penale. Con l'espressione
"frode processuale" si intende la modifica artificiosa dello stato
delle persone, delle cose o dei luoghi nel corso di un procedimento
amministrativo o civile messa in atto allo scopo di ingannare il giudice
durante un processo o un atto di ispezione o il perito durante una
perizia.
Quando si può parlare di modifica artificiosa dello stato dei
luoghi?
La modifica artificiosa dello stato dei luoghi, nota come immutazione
dei luoghi, chiama in causa la frode processuale solo nel caso in cui
possa essere avvertita e riconosciuta tramite un esame approfondito e non
superficiale, e di conseguenza possa sfuggire al controllo di un soggetto non
esperto. Non si può parlare di immutazione dei luoghi fraudolenta, invece, nel
momento in cui le modifiche sono così evidenti e grossolane da poter essere
percepite da chiunque a prima vista, e quindi portano ad escludere qualsiasi
tentativo di truffa e qualunque potenzialità ingannatoria.
Qual è la pena prevista e come viene calcolata?
Il reato di frode processuale viene punito con la reclusione,
da un minimo di sei mesi a un massimo di tre anni, a meno che il fatto non
configuri un altro tipo di reato. La disposizione si applica anche nel caso in
cui il fatto venga commesso durante un procedimento penale (sia nel corso di un
processo in Italia, sia davanti alla Corte penale internazionale), o prima di
esso, ma in questa eventualità è esclusa la punibilità se si può procedere solo
in seguito a istanza, richiesta o querela ma nessuno le presenta.
L'avvocato penalista, da contattare il prima possibile.
1. Ci sono delle circostanze speciali che escludono il reato di frode processuale?
Sì: per esempio, la Cassazione Penale sez. II con la sentenza n. 498 del 16
novembre del 2011 ha sancito che non può essere considerato come parte del
reato l'indurre in errore un giudice che ha adottato un provvedimento che
includa una disposizione patrimoniale a favore del soggetto
imputato sulla base di una delibera che è stata falsificata. Ciò dipende dal
fatto che un provvedimento di questo tipo non può essere equiparato a un libero
atto di gestione di interessi altrui, avendo a che fare con il potere
giurisdizionale. Di conseguenza, i raggiri e gli artifici di cui il giudice è
stato vittima assumono rilevanza penale unicamente nei casi riportati
dall'articolo 374 del Codice Penale. Per questo motivo, per esempio, un
imputato che allega della documentazione falsa nella proposta di un ricorso al
giudice del lavoro allo scopo di ottenere un inquadramento professionale
migliore nell'amministrazione di cui fa parte non può essere considerato
colpevole di frode processuale.
2. Quali sono le note procedurali relative alla frode processuale?
Chi è accusato di frode processuale non può essere sottoposto né ad arresto
né a fermo. Non sono consentite, insomma, misure cautelari personali. La
competenza del procedimento spetta al tribunale monocratico, mentre la
procedibilità è di ufficio.
3. Perché la procedibilità è di ufficio?
Per la frode processuale la procedibilità è di ufficio
perché l'interesse tutelato, e che viene eventualmente leso nel caso in cui si
configuri il reato, è il funzionamento corretto dell'attività giurisdizionale,
e il titolare della regolarità della giustizia non è altri che lo Stato. Per lo
stesso motivo, una persona che ritenga di essere stata danneggiata dalla frode
processuale non può essere ritenuta persona offesa. Quindi, un privato che
subisce delle conseguenze negative in seguito al compimento di un reato di
frode processuale non può proporre opposizione alla richiesta di archiviazione,
poiché si tratta di una fattispecie incriminatrice per cui l'interesse del
privato ha un rilievo inferiore rispetto a quello dell'interesse della
collettività per il funzionamento corretto della giustizia (interesse che, in
presenza di una frode processuale, viene leso).