Gestione dei conflitti sul lavoro: definizione
La capacità di affrontare con successo un conflitto è fra le abilità sociali più importanti da acquisirsi. Durante la propria vita lavorativa, le persone sviluppano comportamenti atti ad affrontare il conflitto in maniera empirica, per tentativi ed errori, facendosi guidare dal buon senso o dall'esperienza maturata negli anni e dunque muovendosi da “dilettanti” in una dimensione fondamentale da presiedere se l'obiettivo è quello del benessere dell'organizzazione.
Ci sono due macro aree del conflitto sul lavoro, una di tipo tecnico (basato sul contenuto del problema, e per sua natura più facile da risolvere), e l'altro e di tipo relazionale (basato sulla relazione tra le persone e sul loro modo di interagire sia passato che presente).
Quest'ultimo, se calato in un ambiente lavorativo, si divide in due tipologie: il conflitto con i colleghi/superiori, immaginabile come un conflitto sedimentato(perchè basato su conoscenze più profonde e su uno scambio relazionale ripetuto nel tempo) ed il conflitto con il cliente/fornitore che percentualmente è di tipo episodico (diverse persone scatenano diverse reazioni).
Solo entrando in una logica di gestione positiva e costruttiva dei conflitti si possono raggiungere soluzioni condivise e soddisfacenti per entrambe le parti, in un'ottica di reciproca soddisfazione e miglioramento della situazione organizzativa globale, invece che al miglioramento delle propria posizione all'interno del proprio ufficio.