Progettazione Parafarmacie: definizione
E' la fase di ideazione architettonica per la realizzazione di un'attività commerciale abilitata all'esposizione e vendita di farmaci senza obbligo di prescrizione medica (in seguito a liberalizzazione farmaci Decreto Bersani, 2006), prodotti omeopatici, veterinari, erboristici, cosmetici, alimentari e dispositivi medici.
Il professionista incaricato, in seguito a sopralluogo e rilievo tecnico degli ambienti, procede con un progetto architettonico di massima del negozio.
Non ci sono particolari accorgimenti tecnici da considerare, se non il fatto che lo spazio a disposizione deve essere sempre sfruttato al massimo, mediante l'analisi approfondita dei percorsi (ingresso-esposizione-banco vendita) e lo studio della migliore disposizione degli arredi e complementi, al fine di realizzare una esposizione che sia allo stesso tempo essenziale ed accattivante per gli avventori.
Il progettista dovrà inoltre prevedere apposita area per l'esposizione e la vendita dei farmaci “liberalizzati”, con eventuale isola di consiglio, ben caratterizzata e separata dalle zone per la vendita degli altri prodotti.
Il back-office della parafarmacia dovrà prevedere locali di servizio ad esclusivo uso del personale dipendente: ufficio, magazzino, zona ricezione e registrazione materiale dai fornitori, servizio igienico opportunamente disimpegnato.
Apposito studio progettuale può essere riservato per le vetrine, che rappresentano una sorta di “biglietto da visita” per la parafarmacia.
La comunicazione visiva gioca un ruolo molto importante per l'immagine del negozio, completandone lo stile architettonico.
Architetti,
interior designer, geometri, possono affrontare progetti specifici
per la realizzazione di parafarmacie.
E'
opportuno rivolgersi a professionisti abilitati e con buona
conoscenza del settore.