Famiglia di fatto diritti dei figli: definizione
In una famiglia di fatto, i diritti dei figli sono uguali a
quelli riconosciuti ai figli di una coppia sposata. Il Decreto Legislativo
154/2013, infatti, ha equiparato in maniera completa i figli naturali (cioè
quelli nati fuori dal matrimonio) e i figli legittimi (cioè quelli nati
all'interno del matrimonio). Per altro, questi due termini -
"legittimi" e "naturali" - sono stati cancellati dal
linguaggio giuridico da questa legge, che li ha considerati poco adeguati ai
tempi e, soprattutto, a definire un rapporto di filiazione. Ecco, quindi, che i
rapporti tra la coppia di fatto e i figli seguono in tutto e per tutto la
disciplina che regola la coppia sposata e i figli: non si parla più, inoltre,
di potestà genitoriale, ma si fa riferimento alla responsabilità genitoriale. I
figli in una famiglia di fatto hanno il diritto di essere educati, istruiti e
mantenuti (e, di conseguenza, i genitori conviventi sono obbligati a educarli,
a istruirli e a mantenerli).
Che cosa si intende con "famiglia di fatto"?
L'espressione "famiglia di fatto" indica persone che
convivono, eventualmente insieme con i figli nati dalla loro unione,
non essendo legate da un vincolo matrimoniale. Il rapporto non viene qualificato
dal punto di vista giuridico in quanto manca un atto formale, che è appunto il
matrimonio: la famiglia di fatto, dunque, fa parte delle formazioni sociali che
sono tutelate dalla Costituzione all'articolo 2.
Un avvocato esperto nel diritto di famiglia.
1. Quali sono gli elementi costitutivi di una convivenza?
Nel nostro ordinamento la coppia di fatto è solo quella composta da membri
di sesso diverso: le coppie costituite da membri dello stesso sesso, invece,
non possono costituire una famiglia di fatto. Altro elemento costitutivo della
convivenza è l'assenza dell'atto di matrimonio, dovuta al
fatto che i conviventi non hanno la possibilità o più semplicemente non hanno
intenzione di risultare vincolati l'uno all'altra sul piano giuridico. Una ulteriore
peculiarità va individuata nella coabitazione qualificata: in pratica, la
coppia coabita sotto lo stesso tetto. Il termine "qualificata" si
riferisce al fatto che lo scopo della coabitazione deve essere quello di dare
vita a una vita spirituale e materiale in comune, così come accade nel
matrimonio.
2. I figli di una coppia di fatto, in sintesi, hanno gli stessi diritti dei figli di una coppia sposata?
Dal Decreto Legislativo numero 154 del 28 dicembre del 2013, sì, perché è
stata rimossa ogni discriminazione, presente nel nostro
ordinamento fino a quel momento, relativa alle differenze tra i figli nati
fuori dal matrimonio e quelli nati nel matrimonio. Tutti i figli, quindi, sono
giuridicamente uguali, in quanto è stata affermata l'unicità dello stato di
figlio. Quel che è cambiato, con tale decreto legislativo, non è tanto il
rapporto (in termini di diritti) con i genitori, visto che ormai da decenni i
figli naturali erano equiparati da questo punto di vista ai figli legittimi, ma
il rapporto con gli altri familiari: insomma, la differenza stava nelle altre
relazioni di parentela, per le quali era ritenuto indispensabile il vincolo
matrimoniale dei genitori. Prima della nuova legge, il figlio nato fuori dal
matrimonio non aveva alcun rapporto giuridicamente riconosciuto con i genitori
dei suoi genitori, con i fratelli dei suoi genitori e nemmeno con i suoi
fratelli nati nel matrimonio. Il decreto legislativo del 2013 ha cambiato le
carte in tavola, riconoscendo pieni diritti.