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Matrimonio

del 26/07/2016
CHE COS'È?

Matrimonio: definizione

Il matrimonio è un negozio giuridico che indica l'unione tra due o più persone: tale unione può essere civile e/o religiosa. Il matrimonio è riconosciuto addirittura dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, che all'articolo 16 specifica che uomini e donne hanno il diritto di sposarsi senza limitazioni dal punto di vista della religione, della cittadinanza o della razza. I diritti di uomini e donne sono uguali sia durante il matrimonio che dopo il suo scioglimento.


COME SI FA

Cosa prevede l'ordinamento italiano a proposito del matrimonio?

Il matrimonio per l'ordinamento italiano è un negozio giuridico regolato dagli articoli del Titolo VI del Codice Civile. Si parla, in particolare, di convenzione matrimoniale per indicare il contratto tramite il quale i coniugi stabiliscono un regime patrimoniale coniugale differente rispetto alla comunione legale.

Anche nella Costituzione si parla di matrimonio: l'articolo 29 indica la famiglia come società naturale basata sul matrimonio, il quale a sua volta è fondato sull'uguaglianza dei coniugi sul piano giuridico e morale, secondo i limiti imposti dalla legge per la tutela dell'unità familiare; l'articolo 30, invece, chiama in causa il mantenimento dei figli, sia quelli nati all'interno del matrimonio, sia quelli nati al di fuori, la loro educazione e la loro istruzione. Nel nostro Paese anche ai matrimoni che vengono celebrati dinanzi a un ministro di culto sono riconosciuti gli effetti civili, purché si tratti di un culto religioso con un'intesa con lo Stato. 

Le condizioni per il riconoscimento degli effetti civili dei matrimoni che sono celebrati in forma canonica sono state stabilite dall'accordo di Villa Madama del 1984, ma lo stesso riconoscimento è valido per i matrimoni che sono celebrati dai ministri di culto della Chiesa Evangelica Luterana, dai ministri di culto della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno, dai ministri di culto della Chiesa valdese, dai ministri di culto dell'Unione Cristiana Evangelica Battista d'Italia, dai ministri di culto delle Assemblee di Dio in Italia e dai ministri di culto dell'Unione delle comunità ebraiche italiane. 


CHI
Tutti i cittadini italiani che hanno compiuto 18 anni (o 16 anni, con una deroga speciale).

FAQ

1. Cosa bisogna fare per sposarsi in Chiesa?

Chi è intenzionato a sposarsi in Chiesa deve essere battezzato e cresimato. I futuri sposi sono tenuti a frequentare un corso pre-matrimoniale e fornire i documenti civili - cioè i certificati di cittadinanza, i certificati di residenza e i certificati di nascita - necessari affinché il parroco possa istruire la pratica di matrimonio, così come i documenti religiosi: il certificato di battesimo viene messo a disposizione dalla parrocchia in cui si è stati battezzati. C'è bisogno, inoltre, dell'attestato di partecipazione al corso pre-matrimoniale e del certificato di Stato libero ecclesiastico, che ha lo scopo di certificare che i futuri sposi non si siano già sposati in precedenza con rito religioso. Infine, serve il nulla osta ecclesiastico, che è un documento che deve essere richiesto alla curia solo se il matrimonio deve essere celebrato in una parrocchia diversa da quella degli sposi. Una volta prodotti tutti i documenti del caso, è indispensabile procedere alle pubblicazioni - sia quelle civili che quelle ecclesiastiche - e parlare con il parroco per ottenere il suo consenso alle nozze.

2. Un ufficiale di stato civile è obbligato a celebrare un matrimonio?

Nel caso di un matrimonio civile, un ufficiale di stato civile può rifiutarsi di celebrarlo se uno degli sposi non è in grado di intendere o di volere. 
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