Ricerca e Design laboratori e workshop: definizione
I laboratori
e i workshop,
nell’ambito della ricerca e del design, hanno lo scopo di affrontare le
discipline progettuali, anche mediante l’analisi di specifiche case history.
Passare dalla razionalità funzionale alla ragione industriale è il fine ultimo
di tali iniziative, e ogni progetto può essere considerato come il punto di
incontro tra la creatività espressiva e la visione tecnologica: è all’interno
del progetto che trae origine l’attivazione tra sensibilità differenti e,
soprattutto, tra discipline differenti, allo scopo di innaffiare un terreno che
permetterà di far spuntare nuove idee. I laboratori e i workshop sono utili
anche per sviluppare e per far crescere i rapporti con i clienti, in un’ottica
di costante comunicazione che consente di raccogliere e assecondare ogni tipo
di richiesta. Il miglioramento dei servizi e dei prodotti dipende, in effetti,
proprio dalla capacità di percepire qualsiasi genere di necessità.
Come si
svolgono i laboratori e i workshop di ricerca e design?
Il punto di
partenza è rappresentato dalla creatività delle menti, che possono
essere sia al di dentro che al di fuori dei processi aziendali: quel che conta
è che rappresentino una sorgente di stimoli e una fonte di intuizioni, non solo
dal punto di vista estetico, ma anche dal punto di vista funzionale: insomma, è
necessario che i prodotti realizzati non siano solo belli, ma anche pratici.
Ecco perché è necessaria una collaborazione tra i designer, una sintonia da cui
non si può prescindere per lo sviluppo dell’innovazione. Nei laboratori la
conoscenza funzionale dei tecnici si coniuga con l’esperienza e la creatività
dei designer, per soluzioni sempre all’avanguardia e intriganti.
1. Che cosa si fa durante i workshop e i laboratori di ricerca e design?
Per capirlo,
è necessario focalizzare l’attenzione sul concetto di design, il cui
significato è molto più tecnico e ampio di quel che si possa immaginare:
include, infatti, anche lo studio complessivo del processo costruttivo, oltre
al rapporto tra il prodotto e coloro che sono destinati a usarlo. Il design dei
prodotti, che tiene in considerazione anche il loro ciclo di vita, non è altro
che il frutto della valutazione della totalità delle peculiarità progettuali
che lo definiscono. Dalla pre-produzione all’usabilità, dall’ergonomia
all’impatto ambientale, dai costi alla dismissione, dalla scelta dei materiali
alle proprietà strutturali e meccaniche degli investimenti, sono molteplici gli
aspetti che vengono presi in considerazione.
2. Come si articola il lavoro di chi prende parte a laboratori e workshop?
Il punto di
partenza è il concept, vale a dire l’ideazione di un oggetto: dopodiché
si passa alla progettazione e allo sviluppo, per giungere all’ingegnerizzazione
e concludere, infine, con la produzione. La progettazione del prototipo è il
primo step di quel che in seguito dovrà essere realizzato in un certo numero di
pezzi, i quali ovviamente dovranno essere uguali tra loro. I fattori economici,
i fattori funzionali, i fattori tecnici, i fattori culturali, i fattori
simbolici, i fattori sistemici, i fattori costruttivi, i fattori distributivi e
i fattori produttivi sono tutti significativi, ma nell’ambito dei laboratori
anche l’interattività, la multimedialità e la comunicazione visiva giocano un
ruolo molto importante. Che si tratti di design della moda, di design dei
sistemi, di food design, di design del prodotto, di design navale, di design
degli ambienti, di design degli interni, di design della comunicazione, di type
design, di lighting design o di qualsiasi altra tipologia, i settori di
applicazione sono potenzialmente infiniti.