Ricerca applicata design: definizione
La ricerca applicata si propone di trovare soluzioni pratiche, sfruttando la conoscenza per fini diretti.
La principale differenza tre ricerca e ricerca applicata è che la seconda segue un percorso disegnato in relazione agli obiettivi prefissati, alla tempistica ed all’economia a disposizione.
Nel caso dell’industrial design la ricerca applicata ha, abitualmente, il principale obiettivo di portare innovazione su un determinato prodotto, innovazione che può essere tecnologica, funzionale, innovazione d’uso, soprattutto se legata a nuove tendenze del sociale.
Carlo Dameno
Industrial designer
Ildoppiosegno Design Studio
La ricerca applicata nel campo del design segue un percorso in cui si alternano fasi divergenti e vasi convergenti.
Nelle fasi divergenti si esplorano diversi campi inerenti al tema della ricerca ad esempio il mercato, la tecnologia, le tendenze, la società, l’analisi del prodotto nella storia, eccetera; nelle fasi convergenti si analizzano i risultati della fase divergente cercando di arrivare a conclusioni che diventano punti di partenza per il progetto.
Facilmente la ricerca applicata serve a costruire un brief progettuale, stendendo le basi perché un progetto di design porti a buoni risultati; i progetti di prodotti che nascono da una ricerca applicata sicuramente sul mercato saranno quelli che porteranno innovazione per questo sempre più aziende produttrici dovrebbero adottare questo iter progettuale prima di immettere sul mercato un nuovo prodotto.
I designer o architetti che si occupano di ricerca applicata lavorano solitamente in studi che collaborano con aziende di medie-grandi dimensioni (è il caso delle case automobilistiche) oppure nei centri di ricerca annessi alle università. Oppure società legate all’ambiente della moda o alla produzione di tecnologie avanzate.
La formazione di questi professionisti nasce solitamente da una carriera universitaria che sfocia in dottorati di ricerca o anni di lavoro in centri di ricerche aziendali o universitari.