Ripartizione illegale di utili e riserve: definizione
La ripartizione illegale di utili e riserve, identificata dall'articolo 2627 del Codice Civile, si verifica nel momento in cui un amministratore ripartisce utili che non sono stati realmente conseguiti o acconti su utili che non sono stati realmente conseguiti. Questo comportamento, se non costituisce un reato più grave, può essere punito con l'arresto fino a un anno. Il reato si concretizza anche nel caso in cui vengano ripartiti degli utili che per legge sono destinati a riserva o delle riserve che per legge non possono essere distribuite (al di là del fatto che siano costituite con utili o meno). Si estingue il reato se gli utili o le riserve vengono restituiti prima del termine imposto per l'approvazione del bilancio.
Che cosa si intende quando si parla di utili?
A livello di economia aziendale, gli utili sono rappresentati dalla differenza tra i ricavi e i costi di un'azienda. Nel caso in cui la differenza sia positiva, si ha a che fare con un avanzo, con un surplus o con un profitto; nel caso in cui la differenza sia negativa, si ha a che fare con un disavanzo, con un deficit o con una perdita. Gli utili devono essere rilevati dalle aziende a cadenze regolari, anche per rispettare degli obblighi di legge ben precisi. L'esercizio è il periodo al termine del quale il bilancio viene redatto, in modo tale che si possa procedere alla rilevazione dell'utile o della perdita, a seconda dei casi. L'utile consiste nell'aumento del patrimonio di un'impresa che viene generato attraverso la gestione durante l'esercizio.
Un avvocato civilista.