Liquidazione società miste: definizione
La liquidazione delle società miste rappresenta
la fase finale della loro vita: essa può essere concorsuale, giudiziaria o
forzata, cioè disposta dall'autorità giudiziaria, ma anche ordinaria, cioè
volontaria. In questo caso, è costituita da tre fasi differenti: lo
scioglimento, la liquidazione propriamente detta e l'estinzione. Nel momento in
cui viene liquidata, una società mista viene sospesa: gli elementi patrimoniali
attivi sono commutati in denaro, una volta che sono stati presi in esame i
bilanci, mentre le passività vengono azzerate. Dopodiché quel che rimane dalla
procedura di liquidazione può essere diviso tra i soci. La messa in
liquidazione presuppone anche la nomina di un liquidatore.
Quali possono essere le cause di liquidazione di una
società mista?
Una società mista può essere sciolta e liquidata per
deliberazione dell'assemblea, per il decorso del termine, per una causa
indicata nello statuto o nell'atto costitutivo o per l'inattività continuata dell'assemblea.
Tra le altre cause possibili si individuano la riduzione al di sotto del minimo
legale del capitale, l'impossibilità di far funzionare l'assemblea, la
sopravvenuta impossibilità di conseguire l'oggetto sociale o - d'altro canto -
il conseguimento dello stesso. L'aspetto più importante che deve essere preso
in considerazione al momento della liquidazione consiste nella
determinazione del valore di liquidazione della quota che deve essere assegnata
al socio privato. A tal proposito, si può fare riferimento a parametri di
natura reddituale o a parametri di natura patrimoniale.
1. Che cosa sono le società miste?
Le società miste sono così chiamate
perché hanno al tempo stesso una partecipazione privata e una partecipazione
pubblica: vi ricorrono le amministrazioni locali per gestire i servizi pubblici
ed evitare di esternalizzarli (in questo caso, infatti, sarebbe necessario
ricorrere a una gara per selezionare i soggetti terzi a cui affidare i servizi)
o di gestirli in proprio. Le società miste sono disciplinate, nel nostro
ordinamento, dall'articolo 22 della l. 142 del 1990, che poi è confluito nel d.
lgs n. 267 del 18 agosto del 2000. La costituzione di spa a partecipazione
pubblica locale rappresenta una forma di espletamento del servizio che è il
frutto di una scelta discrezionale da parte delle pubbliche amministrazioni,
ferma restando la necessità di perseguire l'interesse pubblico.
2. Quali sono i vantaggi che derivano dal ricorso a una società mista?
Grazie alle società miste, gli enti locali
hanno l'opportunità di collaborare con una grande varietà di soggetti che sono
in grado di fornire tecnologie e di apportare capitali per garantire una
prestazione dei servizi più efficiente, tenendo presente il fatto che una
struttura di carattere privatistico si contraddistingue per una maggiore
agilità rispetto a una pubblica. D'altro canto, gli enti locali in questo modo
non si estraniano del tutto dalla gestione dei servizi e risultano presenti
nella compagine societaria non solo con gli amministratori e i sindaci, ma
anche con il capitale sociale. Insomma, da un lato si approfitta di una
gestione più conveniente dal punto di vista economico, e dall'altro lato si ha
il controllo di ogni aspetto.
3. Quali sono i poteri degli amministratori nel contesto della liquidazione di una società mista?
Gli amministratori mantengono il proprio potere, e
sono tenuti a gestire la società per fare in modo che il valore del suo
patrimonio sociale non venga compromesso. Gli amministratori, infatti, sono
responsabili in solido degli eventuali danni che la società dovesse subire.