Contabilità redazione bilanci: definizione
La redazione dei bilanci in contabilità presuppone la
preparazione di tutti i documenti contabili che, ai sensi di legge, un'impresa
è tenuta a redigere periodicamente con l'obiettivo di accertare la propria
situazione finanziaria e patrimoniale in maniera corretta e chiara per
perseguire il principio di verità. Il bilancio non è altro che un documento
contabile che deve essere compilato dagli amministratori - ma
più spesso da professionisti che ricevono l'incarico dagli amministratori - al
termine di ciascun periodo amministrativo. Con questo documento si determina
anche il risultato economico d'esercizio.
Come si redige un bilancio?
La redazione dei bilanci deve tenere conto delle norme in vigore previste
dai principi contabili e dal TUIR, il Testo Unico delle Imposte sui
Redditi, oltre che dal Codice Civile. Allo scopo di compilare un
bilancio in maniera adeguata è necessario redigere l'inventario di esercizio,
provvedere alla registrazione delle scritture di assestamento, curare la
determinazione del saldo dei conti e, una volta redatta la situazione
contabile, chiudere i conti nello stato patrimoniale e nel conto
economico di fine anno. Lo stato patrimoniale e il conto economico sono,
dunque, i documenti da compilare, ma insieme ad essi devono essere presenti
anche la relazione sulla gestione, il rendiconto finanziario e la nota
integrativa.
1. Quali sono gli obiettivi della redazione dei bilanci?
Gli scopi principali della redazione dei bilanci sono due:
da un lato l'adempimento degli obblighi fiscali e degli obblighi contabili
stabiliti dal Codice Civile; dall'altro lato la fornitura di informazioni
relative all'andamento della società agli operatori interni ed esterni (i
dipendenti, gli analisti finanziari, i fornitori, i soci, i risparmiatori, i
creditori e lo Stato).
2. Quali sono i principi contabili che devono essere rispettati?
L'articolo 2423 bis del Codice Civile indica sei principi
contabili da rispettare: la continuità, la prudenza, la competenza, la
separazione, la costanza e la prevalenza della sostanza sulla forma.
3. Perché la continuità è indicata tra i principi contabili di riferimento per la redazione di bilanci?
Quando si parla di continuità per la redazione di bilanci
si fa riferimento alla necessità di eseguire tutte le valutazioni del caso
partendo dal presupposto di un corretto funzionamento aziendale. Ciò vuol dire
che non si devono eseguire le valutazioni come se il patrimonio dovesse essere
liquidato e i beni dovessero essere venduti, ma con la prospettiva che la
società prosegua la propria attività nel corso del tempo.
4. Perché la prudenza è indicata tra i principi contabili di riferimento per la redazione di bilanci?
Quando si parla di prudenza per la redazione di bilanci si
fa riferimento all'esigenza di prendere in considerazione le perdite di
competenza e i rischi, anche se si viene a conoscenza degli stessi in seguito
alla chiusura dell'esercizio. La prudenza, inoltre, impone che nel determinare
il reddito le perdite e gli oneri debbano essere contabilizzati anche se sono
solo presunti e incerti, mentre i componenti positivi vanno contabilizzati
unicamente se sono stati realizzati effettivamente alla chiusura
dell'esercizio.
5. Perché la competenza economica è indicata tra i principi contabili di riferimento per la redazione di bilanci?
Quando si parla di competenza economica per la redazione di
bilanci si fa riferimento all'obbligo di tenere conto dei ricavi e degli oneri
solo se essi possono essere imputati economicamente all'esercizio, a
prescindere dall'incasso e dal pagamento.