CHE COS'È?
Trasferta di lavoro: definizione
La trasferta è lo spostamento temporaneo e provvisorio del lavoratore dal normale luogo di lavoro (indicato nel contratto di assunzione) ad un altro per esigenze di natura contingente e transitoria.
Avv. Giulio Bonanomi e Avv. Lucia Biscatti
Ordine degli Avvocati di Como
BB Studio Legale Bonanomi e Biscatti
Ordine degli Avvocati di Como
BB Studio Legale Bonanomi e Biscatti
COME SI FA
Il lavoratore in trasferta, oltre ad avere diritto alla stessa retribuzione che avrebbe percepito presso la normale sede di lavoro, riceve solitamente una somma ulteriore a titolo di indennità.
Tale importo aggiuntivo, la cui determinazione è normalmente rimessa alla contrattazione individuale o collettiva, oltre a comprendere l'ammontare degli esborsi documentati sostenuti dal dipendente in ragione della trasferta (rimborso spese), si pone anche quale ristoro del "danno" sofferto giornalmente dal lavoratore (cosiddetta "diaria") per i disagi, anche morali e di natura organizzativa, connessi allo spostamento ed alla sua temporaneità.
CHI
La facoltà di assegnare un dipendente in trasferta compete al datore di lavoro nell'ambito del suo potere di direzione, salvi i limiti stabiliti dalla legge e dalla contrattazione collettiva e fermo il rispetto della libertà e della dignità del lavoratore sancito dall'articolo 41 della Costituzione.