Mansioni: definizione
Nel diritto del lavoro italiano, si parla di mansioni per fare riferimento all'insieme delle specifiche attività e dei compiti che devono essere eseguiti dal prestatore di lavoro nel contesto di un rapporto di lavoro. Esse rappresentano, in particolare, lo specifico oggetto dell'obbligazione lavorativa, e di solito vengono identificate nel contratto di lavoro.
Che cosa avviene in seguito alla modifica delle mansioni?
La modifica delle mansioni è un'eventualità che può essere presa in considerazione in virtù dello jus variandi, in base al quale il datore di lavoro ha il potere - appunto - di mutare le mansioni dei lavoratori, sempre nel rispetto della legge, al di là dell'ambito convenuto, non andando oltre quanto previsto dai contratti collettivi e fermo restando il diritto dei lavoratori di beneficiare - secondo quanto previsto dall'articolo 36 della Costituzione - di una retribuzione proporzionata, dignitosa e in linea con la quantità e la qualità del loro lavoro.
Che differenza c'è tra compiti e mansioni esecutive?
Le mansioni esecutive e i compiti sono due cose diverse: i compiti, infatti, sono delle prestazioni lavorative per le quali entrano in gioco le abilità intellettive di chi è chiamato a svolgerli, mentre quando si fa riferimento alle mansioni si indicano semplicemente attività di lavoro che sono strettamente connesse agli ordini provenienti dai datori di lavoro: in pratica esse rappresentano l'oggetto dell'obbligazione che i lavoratori devono con la propria prestazione, il cui corrispettivo è costituito dalla retribuzione.
Che cosa si intende con "ruolo"?
Un ruolo non è altro che la posizione specifica o l'incarico che il lavoratore ha all'interno di un'organizzazione: da un ruolo derivano mansioni, compiti, responsabilità e - in alcuni casi - autorità, ma anche determinate capacità e competenze.
I lavoratori.