Diritto all’unità familiare: definizione
Il diritto all'unità familiare ha a che fare con il diritto al ricongiungimento familiare che spetta ai cittadini extra Ue. In sostanza, coloro che sono in possesso della carta di soggiorno o di un permesso di soggiorno con validità di almeno un anno possono usufruire di tale diritto e presentare domanda di ricongiungimento.
Chi sono i beneficiari del diritto all'unità familiare?
A poter beneficiare del diritto sono i coniugi non legalmente separati con più di diciotto anni, i figli minori non coniugati, anche se sono nati fuori dal matrimonio o sono solo del coniuge, e i figli maggiorenni a carico, a condizione che non siano in grado, per motivi oggettivi, di provvedere alle proprie necessità di vita per uno stato di salute che causi loro la totale invalidità.
Quali sono le condizioni per l'esercizio del diritto?
Perché possa essere dato il nulla osta ai fini del ricongiungimento familiare e per esercitare il diritto all’unità familiare, che deve provenire dallo Sportello Unico per l'immigrazione, è necessario dimostrare di avere un reddito annuo sufficiente e un alloggio idoneo. Quest'ultimo deve essere valutato tenendo conto del numero di familiari con cui già si convive e del numero di familiari con cui ci si dovrà ricongiungere: ad accertare l'idoneità è un attestato specifico che viene rilasciato dal Comune in cui si risiede o, in alternativa, dall'ASL competente per territorialità, così che possa essere dimostrato che l'alloggio risponde ai requisiti di idoneità sanitaria e igienica. Per quel che riguarda il reddito annuo, invece, il sistema di calcolo attuato prevede che si debba aumentare della metà per ciascun familiare da ricongiungere l'importo annuo dell'assegno sociale.
Un avvocato specializzato in diritto dell'immigrazione.