Stime per servitù: definizione
Le stime per servitù hanno a che fare con il calcolo
dell'indennizzo che deve essere riconosciuto al proprietario del fondo
servente. Entrando più nel dettaglio, le servitù possono essere distinte in
affermative o negative: le prime sono quelle per cui il proprietario del fondo
dominante può fare qualcosa sul fondo servente, mentre le seconde sono quelle
per cui il proprietario del fondo servente non può fare qualcosa sul fondo
servente stesso. Si parla, inoltre, di servitù temporanee, se hanno una durata
inferiore a nove anni, e di servitù permanenti, se hanno una durata superiore a
nove anni, ma anche di servitù apparenti, se sono visibili (acquedotti,
elettrodotti, e così via) e di servitù non apparenti. Il proprietario del fondo
dominante, che è quello che trae utilità dalla servitù, proprio perché ricava
un vantaggio dalla servitù è tenuto a pagare al proprietario del fondo servente
su cui grava il peso della servitù un indennizzo.
Che cos'è la servitù?
Quando si parla di servitù si fa riferimento a un diritto di godimento
su un fondo altrui. Regolate dagli articoli 1027 e seguenti del Codice
Civile e da alcune leggi speciali, le servitù possono essere volontarie se sono
costituite dalle parti per libera volontà, attraverso un testamento o un
contratto, o coattive se vengono imposte per legge. Si estinguono per
confusione, nel caso in cui i due fondi vengano riuniti in un fondo solo, per
prescrizione, nel caso in cui non venga esercitato il diritto, o per scadenza
dei termini.
Un professionista di estimo.
1. Che cos'è la servitù di acquedotto coattivo?
La servitù di acquedotto coattivo, che è disciplinata dagli
articoli 1033 e seguenti del Codice Civile, impone al proprietario di un fondo
di far passare per il fondo le acque necessarie per utilizzi industriali e
agrari e per i bisogni della vita; dalla servitù sono escluse le aree come i cortili
e i giardini, ma anche le case. Un acquedotto non è altro che un canale a cielo
aperto; in altri casi, è da intendersi come un manufatto per il trasporto
dell'acqua. Il proprietario del fondo dominante è tenuto a dimostrare che
l'acqua è disponibile a sufficienza e che ha la possibilità e il diritto di
addurre l'acqua. Inoltre, deve costruire a proprie spese l'acquedotto,
dimostrando che il passaggio previsto è quello che pregiudica nel minor modo
possibile il fondo servente. Per la stima dell'indennità sono in gioco valori
come i tributi riguardanti la superficie che viene sottratta alla
contrattazione, i danni da intersecazione, i frutti pendenti, i tributi
riguardanti la superficie che viene occupata dalla terra di riporto, il valore
della superficie occupata dalla terra di riporto e il valore della superficie
sottratta alla contrattazione, al lordo delle imposte. Questi
ultimi due valori possono essere calcolati sia per via indiretta che per via
diretta, oppure riferendosi ai VAM di mercato previsti per l'esproprio, sempre
tenendo in considerazione le caratteristiche della superficie. Vi sono,
inoltre, le servitù di passaggio coattivo e le servitù di scarico coattivo, che
sono regolate nello stesso modo delle servitù di acquedotto coattivo.
2. Qual è il valore dell'indennità per un acquedotto preesistente?
L'indennità, in questo caso, deriva dal valore di capitalizzazione delle
maggiori spese di manutenzione, dalla frazione del costo dell'acquedotto
proporzionale all'uso e dal costo di produzione delle nuove opere per
permettere il passaggio.