Fabbricati non dichiarati: definizione
Chi amplia un immobile urbano già esistente o realizza un fabbricato nuovo è tenuto a presentare, entro i 30 giorni successivi al momento in cui i fabbricati sono diventati servibili all’uso per cui sono destinati o abitabili, una dichiarazione al Catasto. Nel caso in cui ciò non avvenga si parla, appunto, di fabbricati non dichiarati. Essi possono essere individuati dall’Agenzia delle Entrate attraverso l’attività di foto-identificazione svolta con la collaborazione dell’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, impiegando immagini del territorio nazionale realizzate dall’alto. L’Agenzia provvede, con comunicati resi noti attraverso la Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, a rendere nota la lista dei Comuni in cui viene verificata la presenza di ampliamenti di costruzioni o di immobili non dichiarati.
Come si fa a regolarizzare i fabbricati non dichiarati?
Chi decide di regolarizzare in maniera spontanea i fabbricati non dichiarati può evitare la maggiorazione dei costi che è prevista per l’inasprimento delle sanzioni. Per quel che riguarda le unità immobiliari cui sia stata conferita la rendita presunta, è indispensabile che i soggetti obbligati presentino gli atti di aggiornamento catastale nei 120 giorni successivi alla data di pubblicazione del comunicato in cui sono indicati i Comuni con fabbricati non dichiarati nella Gazzetta Ufficiale. Gli elenchi delle particelle di terreno in cui sono presenti fabbricati non dichiarati possono essere consultati presso l’ufficio provinciale competente, online o presso la sede del Comune di riferimento. Nel caso in cui si riscontrino delle incoerenze, è possibile inviare delle segnalazioni – in modo totalmente gratuito – attraverso il servizio online Contact center per la correzione dei dati catastali o trasmettendo un modulo apposito all’ufficio provinciale competente.
L’Agenzia delle Entrate.