Energie rinnovabili: definizione
Le energie rinnovabili sono tutte quelle forme di energia
che hanno la capacità di rigenerarsi in tempi brevi e che, proprio in virtù di
questa caratteristica, vengono considerate inesauribili: in effetti, sono in
grado di rigenerarsi almeno con la stessa velocità con cui si consumano. Si
tratta di forme di energia alternative rispetto alle fonti
fossi tradizionali, che sono - appunto - energie non rinnovabili, e per di più
nella maggior parte dei casi hanno il pregio di poter essere reputate energie
pulite, dal momento che non immettono sostanze inquinanti nell'atmosfera (è il
caso dell'anidride carbonica).
Quali sono le fonti rinnovabili di tipo energetico?
Le fonti rinnovabili di tipo energetico includono le correnti marine
e le maree, il vento (che è sia fonte di energia elettrica che fonte di energia
meccanica), l'irraggiamento del sole (che permette di produrre energia
elettrica, energia termica ed energia chimica), le biomasse e
le precipitazioni che possono essere sfruttate attraverso il dislivello delle
acque. Con un'estensione più ampia, si possono ritenere rinnovabili anche fonti
come i pozzi termici a cui si ricorre per il raffrescamento passivo degli
immobili, e cioè il cielo di notte, l'acqua nebulizzata, il terreno e l'aria,
che danno vita rispettivamente al raffrescamento radiativo, al raffrescamento
evaporativo, al raffrescamento geotermico e al raffrescamento
microclimatico.
1. Quali sono le fonti di energia rinnovabile a disposizione in Italia?
Nel nostro Paese le fonti rinnovabili sono rappresentate dall'energia
solare, dall'energia eolica, dai gas di discarica, dall'energia
aerotermica, dai gas residuati dai processi di depurazione, dalle biomasse, dai
biogas, dall'energia idrotermica e dall'energia geotermica.
2. In cosa consiste l'energia idroelettrica?
L'energia idroelettrica costituisce un chiaro esempio di
energia rinnovabile e pulita, che viene ricavata semplicemente dalla forza
delle acque. Si tratta, in sostanza, di convogliare il flusso di acqua di un
bacino artificiale, di un fiume o di un lago tramite condutture ad hoc per fare
in modo che la sua forza possa essere trasformata in energia cinetica ed
energia di pressione, con cui poi viene alimentato un generatore che produce
elettricità. L'energia idroelettrica viene utilizzata da tempo immemore (già
sei millenni fa gli Egizi usavano le dighe).
3. In cosa consiste l'energia geotermica?
Quando si parla di energia geotermica si fa riferimento
all'energia che viene prodotta con fonti geologiche caratterizzate da una
temperatura elevata. Lo scopo è quello di sfruttare il calore naturale che
proviene dalla Terra e che è dovuto a processi di decadimento nucleare del
potassio, del torio e dell'uranio, elementi radioattivi che si trovano sotto la
superficie del nostro pianeta. Tale energia viene portata verso l'alto, in direzione
della superficie, dalle acque che circolano in profondità o dai movimenti
convettivi del magma. Gli impianti geotermici possono essere a sonda
orizzontale, se le tubazioni sono inserite nel terreno in senso orizzontale, o
a sonda verticale, se le tubazioni sono inserite nel terreno in senso
verticale, potendo giungere - in questo caso - fino a 150 metri di profondità
così da riuscire ad arrivare a prelevare il calore dal sottosuolo.
4. In cosa consiste l'energia eolica?
L'energia eolica non è altro che il risultato della
trasformazione in energia meccanica o in energia elettrica dell'energia
cinetica del vento. La trasformazione si verifica, nella maggior parte dei
casi, nelle centrali eoliche e tramite gli aerogeneratori, secondo lo stesso
principio che caratterizza i mulini a vento.