Testamento congiuntivo o reciproco: definizione
Il testamento
congiuntivo o reciproco è una pratica vietata dalla legge italiana. Il
testamento congiuntivo, in particolare, è un testamento che viene realizzato in
uno stesso atto, inscindibile e unico, da due o più persone, così che sia
impossibile individuare le disposizioni di ogni singolo autore; il testamento
reciproco, d'altra parte, è un testamento in virtù del quale due soggetti si
istituiscono legatario o erede l'uno dell'altro in modo reciproco. La normativa
italiana, pertanto, impedisce a due o più persone di fare testamento con lo
stesso atto, né con disposizione reciproca né a vantaggio di un terzo.
Cosa succede
se si realizza un testamento congiuntivo o reciproco?
Nel caso in
cui venga violato il divieto di dare vita a un testamento congiuntivo o
reciproco, il testamento stesso è da considerarsi nullo per ragioni di
carattere sostanziale. Entrando più nel dettaglio, il testamento congiuntivo
rappresenta un atto di ultima volontà a cui partecipa più di un soggetto: ciò
non vuol dire che è semplicemente sottoscritto da più persone, ma che il tenore
letterale delle disposizioni riguarda più persone. Bisogna distinguere il
testamento congiuntivo da un testamento in cui più testatori esprimono sullo
stesso supporto documentale le proprie volontà, ben distinte le une dalle
altre. In tale circostanza, infatti, si ha a che fare con quello che viene
definito testamento simultaneo (anche se non è detto che vi sia davvero
una simultaneità temporale, e sarebbe più opportuno parlare di una
contestualità documentale).
1. Qual è la ratio legis?
Lo scopo del
divieto del testamento congiuntivo o reciproco è quello di garantire che
un testamento possa essere sempre revocato. Ciò non sarebbe possibile, appunto,
con un testamento congiuntivo o reciproco, dal momento che in tal caso per una
revoca ci sarebbe il bisogno del consenso dell'altro testatore o degli altri
testatori. Ecco perché la legge non lo considera valido.
2. Perché il divieto riguarda anche disposizioni a vantaggio di terzi?
In alcuni
casi, un possibile accordo tra i testatori potrebbe avere lo scopo di
garantire un beneficio a diversi soggetti. Si pensi al caso di una coppia
sposata che ha due figli: il marito ha un appartamento in una città, mentre la
moglie possiede un altro appartamento in un'altra città. Nel caso in cui marito
e moglie diano vita a un testamento con il quale il primo lascia il suo
appartamento a un figlio e la seconda lascia il suo appartamento all'altra
figlia, si ha un caso di testamento congiuntivo vietato dalla legge.
3. Perché si possa parlare di un testamento congiuntivo o reciproco è indispensabile che vi sia un testamento solo?
No, come
rilevato da una sentenza del Tribunale di Milano del 2 novembre del 1998, che
ha messo in evidenza che se due testatori dispongono con due testamenti
differenti, con lo stesso contenuto e con la stessa data, l'uno a favore
dell'altro, è necessario ritenere che i due testatori si siano influenzati in
maniera reciproca. Per questo motivo, anche se si ha a che fare con testamenti
distinti, è come se le loro volontà fosse riportate in un atto solo. Si ha,
dunque, un carattere di reciprocità nel momento in cui si presume che i
testatori abbiano raggiunto un accordo tra loro, al di là del fatto che i due
testamenti siano riportati in due atti differenti o in un atto unico.