Processo del lavoro e delle locazioni decisione: definizione
Il rito del lavoro è, in gran parte, analogo rispetto al rito delle locazioni: tutti e due si contraddistinguono per la concentrazione delle attività processuali, soprattutto in quanto le prove vanno richieste insieme all'allegazione del fatto cui si riferiscono. Vi sono, comunque, delle differenze tra i poteri istruttori che spettano al giudice nel processo delle locazioni e i poteri istruttori che spettano al giudice nel processo del lavoro: in quest'ultimo, infatti, il giudice ha la facoltà di disporre di ufficio l'ammissione di qualunque mezzo di prova, in qualsiasi momento, anche oltre i limiti del codice civile. Al contrario che nel lavoro, invece, nel processo delle locazioni i mezzi di prova possono essere ammessi sono nei limiti sanciti dal codice civile. Nel rito delle locazioni, poi, l'ispezione può essere disposta di ufficio, come nel rito ordinario, mentre nel rito del lavoro il giudice può disporre l'ispezione del luogo di lavoro unicamente su istanza di parte.
Che cos'è, di preciso, il processo delle locazioni?
L'articolo 447 bis del Codice di Procedura Civile stabilisce che le cause che riguardano i rapporti di comodato e di locazione relativi a immobili urbani, e quindi non con destinazione agricola, debbano essere assoggettati a un rito speciale; lo stesso vale per le cause che hanno a che fare con l'affitto delle aziende. Questo rito è, appunto, il processo delle locazioni, che somiglia molto a quello del lavoro. Benché non vi siano norme per cui le controversie locative debbano essere attribuite alla competenza per materia di un giudice, tali controversie non sono attribuite alla competenza per valore (a differenza di quello che avviene per tutte le cause, per cui la competenza per materia non esiste), in quanto effettivamente fanno parte della competenza per materia del tribunale. In realtà, in origine la competenza per materia era del pretore, e di conseguenza è passata al tribunale nel momento in cui la figura del pretore è stata soppressa.
Il giudice competente.