Grafica loghi e marchi: definizione
Il marchio indicava originariamente un’impronta o una cosa improntata. Rappresenta in generale un segno atto a riconoscere o autenticare qualcosa. Il marchio è, per esempio, il segno che si imprime con un ferro rovente sul manto di cavalli e di altri animali per riconoscerli; il marchio è quindi un segno di identificazione e riconoscimento che oggi viene utilizzato anche per rappresentare un'azienda, un prodotto o una marca (brand), evocandone l'identità visiva, in tale caso il marchio può essere registrato dinanzi all'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, cosi da godere di una protezione rafforzata.
In Italia esso è disciplinato dagli articoli da 7 a 28 del codice della proprietà industriale (decreto legislativo n. 30 del 10 febbraio 2005).
Un marchio è generalmente composto da più elementi fondamentali: il nome che lo identifica, ovvero la marca (esempio Nike), il logotipo o logo (esempio la scritta Nike), il simbolo (lo swoosh di Nike) e i colori.
Il logo è la scritta che solitamente rappresenta un prodotto, un servizio, un'azienda o un'organizzazione; il referente sarà sempre un espressione fonetica che può essere un nome o un acronimo che prevede l’uso di un lettering ben preciso o una rappresentazione grafica di tale scritta, sempre pronunciabile
Il simbolo è il disegno che caratterizza la marca o l’azienda; solitamente si tratta di un segno grafico che può essere iconico il cui referente è un oggetto o una classe di oggetti, un aspetto o un'azione che l'oggetto può esprimere, come ad esempio la mela di Apple (pittogramma) oppure non iconico, senza alcun richiamo alla realtà, ad esempio il simbolo a virgola di Nike (diagramma).
Alle volte viene associato al marchio anche un payoff ovvero uno slogan, ad esempio "Dove c’è Barilla c’è casa".
Alle volte nei marchi vengono usati sia nome che logo che simbolo, altre volte questi fattori possono coincidere come, ad esempio, nel caso della Coca Cola.
Monica Ferrigno
Industrial designer
Ildoppiosegno Design Studio
Il marchio deve rappresentare l’azienda in tutto e saper comunicare il messaggio che l’azienda vuole dare.
Quindi deve essere facile da leggere, scrivere, memorizzare e di facile pubblicizzazione su tutti i tipi di media e su tutti i supporti (carta, plastica, eccetera).
Dovrà essere innovativo per distinguersi dagli altri ed essere facilmente riconoscibile dal target a cui si rivolge l’azienda e non deve contenere più di una idea grafica in modo da essere diretto e chiaro.
Il marchio deve essere progettato da un professionista.
La figura professionale dell'addetto alla progettazione grafica, presenta varie analogie teoriche con quella dell'architetto: così come per la costruzione di un palazzo il graphic designer deve avere varie competenze che vanno dallo studio del lettering alla complessità del progetto (il cosiddetto ‘lay-out grafico’) e avere competenze di basic design, colore, proporzione, forma eccetera.
Moltissimi sono gli studi di grafica in Italia, oggi suddivisi anche in studi pubblicitari, di web design, video maker, eccetera.