Operazioni straordinarie presupposti soggettivi e oggettivi: definizione
Si parla di operazioni straordinarie per indicare delle
operazioni che vengono portate a termine al di fuori della gestione ordinaria
delle società per motivi differenti: per esempio, per il trasferimento del
controllo dell'impresa, per il cambio della titolarità dell'azienda, per la
modifica della forma giuridica, per la liquidazione in vista della chiusura, e
così via.
Quanti tipi di operazioni straordinarie ci sono?
La varietà di operazioni straordinarie è molto ampia: alcune possono avere a
che fare con la generalità delle imprese, come la liquidazione
ordinaria o coatta, o la cessione d'azienda, mentre altre possono riguardare le
società nello specifico, come gli scambi di partecipazioni, le scissioni, le
fusioni e le trasformazioni. Alcune sono obbligatorie - è il caso della
liquidazione coatta amministrativa e del fallimento - mentre altre sono
volontarie. Vi sono, poi, operazioni straordinarie che comprendono le
operazioni dirette: basti pensare alla cessione d'azienda.
1. Perché si ricorre a una operazione straordinaria?
La decisione di mutare la forma societaria può essere
originata da molteplici ragioni, e così la scelta di fare a meno di specifici
asset o di determinate attività che non vengono più considerate rilevanti come
un tempo. Gli amministratori dell'azienda potrebbero essere costretti a reagire
a delle difficoltà relative alla corporate governance, tali per cui si rivela
indispensabile concentrare e destinare le risorse su quelle che vengono
ritenute, da un punto di vista strategico, le attività più significative. In
linea di massima si ricorre alle operazioni straordinarie perché si vuole fare
in modo che la forma giuridica dell'impresa si adatti alle condizioni
dell'ambiente sociale, del contesto legislativo, della realtà economica o del
mercato che sono mutate; in altri casi, esse sono attuate in vista di mutamenti
nei rapporti di forza fra i vari soci, oppure per tattiche progettate in vista
di nuove alleanze.
2. Cosa prevede la legge a proposito delle operazioni straordinarie?
Il quadro normativo di riferimento è rappresentato dalla Legge
delega per la riforma del sistema fiscale statale, che sancisce il
mantenimento e il consolidamento dei regimi di neutralità fiscale con
l'esclusione della possibilità che i disavanzi vengano convertiti in valori
fiscalmente riconosciuti.
3. Cosa comporta la cessione delle partecipazioni ricevute in seguito al conferimento dell'unica azienda?
L'imprenditore individuale, dal 1° gennaio del 2004, può conferire l'unica
azienda posseduta in regime di doppia sospensione di imposta o in regime
di realizzo controllato. Nel primo caso si parla di continuità di
valori fiscali, e la partecipazione ricevuta viene valutata in funzione
dell'ultimo valore fiscalmente riconosciuto dell'azienda che viene conferita a
prescindere dal valore che è stato iscritto in contabilità; nel secondo caso,
invece, si parla di continuità dei valori contabili, e la partecipazione
ricevuta viene valorizzata fiscalmente secondo il valore maggiore tra quello
attribuito dal conferitario all'azienda conferita e quello attribuito dal
conferente alle partecipazioni ricevute.
4. Che cos'è la trasformazione eterogenea?
La trasformazione eterogenea è un istituto di recente
introduzione da parte del diritto societario che offre la possibilità di
trasformare in ente associativo una società di capitali o viceversa. Si può
assistere, in particolare, a una trasformazione da ente non commerciale a
società soggetta a Ires, da società soggetta a Ires a ente non commerciale, da
società soggetta a Ires a ente commerciale e da ente commerciale a società
soggetta a Ires. Quest'ultima è la cosiddetta trasformazione neutrale.