Imposte rateizzazione dilazione e pagamenti: definizione
I cittadini si trovano spesso a pagare somme ingenti. Per tale ragione, molte persone si trovano a chiedere una rateizzazione o dilazione del pagamento. Insomma, la rateizzazione serve ad evitare il pagamento di grosse cifre in un'unica soluzione. Sul sito dell'Agenzia delle Entrate si possono osservare schemi esaustivi sulla rateizzazione degli importi delle imposte. Se sono stati effettuati dal contribuente versamenti spontanei, ovvero anteriori alla presentazione della dichiarazione, la rateazione è contemplata dall’articolo 20 del Dlgs 241/1997. Ciascun contribuente può corrispondere all'Erario delle somme dovute in rate mensili. La rateizzazione, lo ricordiamo, deve essere sempre ultimata entro novembre di ogni anno e può anche non riguardare tutti gli importi. Un cittadino, ad esempio, può chiedere solamente la rateizzazione del primo acconto Irpef e corrispondere il saldo in un’unica soluzione.
A prevedere la rateazione degli importi dovuti dopo un monitoraggio automatico o formale è prevista l'articolo 3-bis del Dlgs 462/1997. Tali somme, se non superano i 2.000 euro, possono usufruire della dilazione fino a 6 rate trimestrali, tutte dello stesso importo. Sarà l'ufficio, dopo la richiesta del cittadino, a concedere la dilazione, qualora sia acclarata la condizione di difficoltà economica del contribuente. Se l'importo è superiore ai 2.000 euro, la dilazione spetta di diritto: il contribuente pagherà fino 6 rate trimestrali, tutte ovviamente dello stesso 'calibro', oppure fino a 20 se le somme oltrepassano i 5.000 euro.
Sia la richiesta di rateizzazione che il versamento della prima rata devono essere compiuti entro 30 giorni dalla ricezione della comunicazione. Il contribuente, inoltre, entro 10 giorni dal pagamento della prima rata, deve inviare eventuale documentazione inerente alla prestazione della garanzia. Ovviamente, la concessione della rateizzazione comporta degli interessi per i contribuenti. Gli interessi sul 'quantum' delle rate successive alla prima si attestano al tasso del 3,5% annuo, e vengono computati dal primo giorno del secondo mese seguente a quello in cui è stata lavorata la comunicazione. Se il contribuente che ha usufruito della rateizzazione non paga anche una sola rata decade dal beneficio dalla rateazione e la somma che ancora deve versare, compresi interessi, imposte e sanzioni, viene iscritta a ruolo.
Le persone che possono richiedere la rateizzazione delle imposte da pagare, in caso di importi inferiori a 50.000 euro, devono versare in una situazione di difficoltà economica. La rateizzazione di importi superiori a 50.000 euro, invece, è solitamente concessa a prescindere dalla situazione di difficoltà economica. Rateizzazione e dilazione, dunque, presuppongono un debito con la Pubblica Amministrazione o le autorità pubbliche. Una volta ricevuta la domanda di rateizzazione dalla persona che si trova in 'cattive acque' dal punto di vista economico-finanziario, l'agente della riscossione effettuerà una valutazione e, successivamente, concederà o no il beneficio.