
In alcuni casi, il tumore al cervello per uso improprio del cellulare è una malattia professionale. È la discussa sentenza del Tribunale di Ivrea che ha condannato l’Inail a versare un vitalizio a un lavoratore del campo telecomunicazioni che ha scoperto di avere un tumore benigno ma invalidante al nervo acustico sviluppatosi per aver parlato al cellulare senza auricolari per circa 4-5 ore al giorno per 15 anni.
Si tratta di una condanna storica, la prima in Italia che riconosce un legame tra l’uso improprio del cellulare e l’insorgenza del tumore al cervello. E poiché l’utilizzo dello smartphone è dovuto a motivi lavorativi, il tumore è ritenuto essere una malattia professionale. Una sentenza destinata a far discutere perché, nonostante le ricerche che si sono susseguite per decenni, a oggi non ci sono prove scientifiche del legame tra tumore al cervello e uso spropositato del cellulare.