
L’anno si chiude con brutte notizie per i lavoratori colpiti da licenziamento collettivo. A partire da gennaio 2017 è abolita la mobilità per i lavoratori di un’impresa industriale con più di 15 dipendenti o commerciale con più di 50.
Chi ha ricevuto la mobilità nel 2016 continuerà a percepirla, ma l’aiuto non sarà più erogato a partire dal nuovo anno alle porte. È quanto accadrà per l’applicazione della Legge Fornero sul lavoro del 2012.
L’unico assegno di disoccupazione, uguale per tutti, resta la Naspi, mentre bisognerà dire addio all’assegno di mobilità dopo 25 anni dall’istituzione del sussidio che in alcuni casi – come la mobilità lunga verso la pensione – poteva durare fino a 7 anni se destinato a un lavoratore anziano licenziato al Sud.
Stando ai dati della Uil, le persone che rischiano di perdere gli sgravi sono circa 185.000, di cui 104 mila residenti nelle Regioni del Nord, 37 mila nelle Regioni del Centro e 44 mila nelle regioni meridionali. Per queste persone, soprattutto al Sud, a partire dal 2017 sarà più difficile ricollocarsi nel mondo del lavoro.