
L’Istat fotografa un aumento dell’occupazione nel secondo trimestre 2016.
Nel trimestre aprile-giugno 2016 è aumentato dello 0,8% il numero dei giovani fino ai 34 anni che lavorano e, in particolare, l’incremento si è registrato nelle regioni del Mezzogiorno più che al Centro e al Nord Italia.
All’aumento dell’occupazione si affianca il progressivo calo degli inattivi, cioè di coloro che non studiano, non hanno un’occupazione e non la cercano.
L’aumento dei contratti di lavoro nel secondo trimestre del 2016 interessa in diversa percentuale tutte le tipologie di assunzione: a tempo indeterminato +0,3%, a termine +3,2% e gli indipendenti +1,2%.
Un dato negativo riguarda i Neet – not in education, employment or training. La metà dei giovani facenti parte dei Neet sono le giovani mamme: sei donne su dieci di età inferiore ai 30 anni e con figlio non lavorano, non studiano e non cercano un’occupazione. La percentuale delle mamme non lavoratrici è pari al 64,4% mentre quella dei papà disoccupati arriva al 14%. L’occupazione femminile si mostra dunque condizionata dalla presenza di un figlio. Un aspetto, questo, sempre critico per chi deve affrontare nuove riforme economiche e del lavoro.