
La Corte dell’UE ritiene la prostituzione una prestazione di servizi retribuita, dunque anche le escort pagheranno le tasse.
In Italia manca una legge che regolamenti la prostituzione, al tempo stesso prostituirsi è un atto legale ma illecito perché ritenuto contrario al buon costume.
In questa situazione di caos legislativo, è interessante soffermarsi sulla normativa dell’Unione Europea che stabilisce per le escort e le prostitute l’obbligo di pagare le tasse, l’Iva e l’Irpef.
Come già detto, in Italia la prostituzione non è regolamentata da alcuna legge, pertanto per questa categoria di lavoratori non esistono codici, adempimenti e scadenze per presentare la dichiarazione dei redditi. Eppure, sebbene sia poco noto, l’Agenzia delle Entrate esegue controlli fiscali anche sui movimenti bancari delle prostitute che hanno cospicue entrate non dichiarate al fisco. E tanto basta per chiedere alle escort il pagamento delle tasse, dell’Iva e dell’Irpef sul servizio svolto, a meno che l’attività non sia sporadica.
A riportare il focus sul tema prostituzione e tasse è stato il caso di una ragazza dell’Est che non ha saputo dimostrare la provenienza dei soldi depositati sul suo conto. A incastrarla, il diario degli appuntamenti da cui è emersa un’attività di prostituzione ben avviata e organizzata, tale dunque da essere soggetta al pagamento delle tasse al pari di altre attività incentrate sulla prestazione di servizi a pagamento.