
Per quanto riguarda l'evasione internazionale, i ricavi occultati scoperti e i costi disconosciuti ammontano a 17,1 miliardi di euro. Tra le fattispecie più frequenti residenze fittizie all'estero di persone e società, esportazioni non dichiarate di capitali, operazioni di tax planning spregiudicato per alleggerire il carico fiscale sulle aziende e rettifiche ai prezzi di trasferimento praticati dalle multinazionali.
Nel 2012 si conferma un elevato numero di evasori totali, ossia di soggetti che, pur svolgendo un'attività economica, non hanno mai presentato la dichiarazione dei redditi. A carico degli 8.617 sconosciuti al fisco sono stati recuperati quasi 23 miliardi di euro di ricavi, oltre a un'Iva dovuta e non versata per quasi 2,5 miliardi. Nel complesso, i controlli in materia di Iva hanno portato a individuare 4,8 miliardi di imposta evasa, di cui 1,7 miliardi imputabili alle frodi «carosello».
Sono state 11.769 le persone denunciate in Procura per reati fiscali. Tra le ipotesi ricorrenti l'emissione di fatture o documenti per operazioni inesistenti (2.123 casi), l'omessa dichiarazione (2.579) e la dichiarazione fraudolenta (3.713). Più di 37 mila i controlli eseguiti sugli indici di capacità contributiva (immobili, auto di lusso, imbarcazioni ecc), rilevanti pure ai fini dell'applicazione del nuovo redditometro. I controlli strumentali hanno invece superato quota 655 mila. Quelli su scontrini e ricevute sono stati circa 448 mila e un terzo ha evidenziato irregolarità.
Avvalendosi della possibilità offerta dal dl n. 112/2008, molti dei contribuenti accertati hanno optato per l'adesione integrale ai pvc emessi dalle Fiamme gialle, per un importo recuperato a tassazione di circa 6,2 miliardi di euro. «La legalità alla fine vince. Chi è dalla parte giusta vince», dichiara il comandante generale Gdf, Saverio Capolupo, «proseguiremo con decisione la nostra azione per recuperare le risorse sottratte al bilancio dello stato. Non solo tramite repressione, ma anche con la prevenzione basata sulla sensibilizzazione alla legalità economico-finanziaria».
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