Una legge del 1942 verrà finalmente mandata in soffitta, anche se i tempi non saranno brevi. Si parla della “delega al governo per la riforma organica delle discipline della crisi di impresa e dell’insolvenza” che vedranno la luce definitiva tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018. Molti i punti su cui l’esecutivo dovrà intervenire, partendo da una raccomandazione Ue del 2014 (la n.135) relativa a quelle imprese sane che, in difficoltà finanziaria, potranno avviare specifiche procedure per anticipare l’insolvenza e, di conseguenza, il fallimento.
La stessa parola fallimento sarà pensionata, sostituita da “insolvenza e “liquidazione giudiziale”, anche se le fattispecie criminose penali resteranno invariate. Tra le novità più importanti, procedure di allerta per anticipare l’emersione dalla crisi; nuovo ruolo per gli organismi di composizione della crisi; estensione del controllo giudiziario in tutte le srl, con o senza collegio sindacale e obbligo per gli organismi di controllo di avvisare l’amministratore della crisi imminente. Il ddl prevede procedure di allerta che “dovrebbero essere concepite in modo da incoraggiare l’imprenditore ad avvalersene”. Data la natura confidenziale del provvedimento, almeno in un primo momento questa procedura avrà luogo al di fuori dei tribunali. Infine, per quanto riguarda i lavoratori, verranno armonizzate le forme di tutela dell’occupazione e del reddito.
